Tasso, Torquato: 8 schede
Tasso, Torquato
1. La fuga d'Erminia del Signor Torquato Tasso. Ridotta in Fauola scenica da Giovanni Villifranchi volterrano al molto illustre Sig. Paolo Maffei
In Venetia: presso Gio. Battista Ciotti senese, 1600
[1], 20-71 c. ; 12o. Segn.: B-E12.
Opera mutila delle carte A1/12, B1, E12. Contiene : La cortesia di Leone a Ruggiero del Signor Ludouico Ariosto
Tasso, Torquato;
Ariosto, Ludovico <1474-1533>;
Villifranchi, Giovanni
Coll.: 2165 - E.V 11
Torquato Tasso poeta, nacque a Sorrento nel 1544 e morì a Roma nel 1595. Quest'opera non c’è in Clubb e in Bregoli Russo. Fa parte di un libro che alcuni repertori come la British Library il National Union Catalogne mettono sotto il Tasso, che comincia con "Gli amori di Erminia", "La fuga di Erminia" del Tasso cui segue "La cortesia di Leone a Ruggero" dell’Ariosto sempre con la riduzione scenica del Villifranchi autore di numerose opere teatrali. La lettera dedicatoria di Giovanni Villifranchi "Al molto Illustre Signor mio padrone colendissimo il signor Paolo Maffei" é datata Volterra, 10 nov. 1599. Non c'é in Clubb, nè in Bregoli Russo.
Tasso, Torquato
2. Intrichi d'amore comedia del sig. Torquato Tasso
In Venetia: presso Gio Bat Ciotti, 1604
132 c. ; 12o. Segn.: A-L12
Impronta : poab more hoi- daas (3) 1604 (R)
Front. calcogr. Marca? (Sole: Aurora) sul front. Opera attribuita a Giovanni Antonio Liberati, cfr.: La raccolta tassiana n. 1476. La lettera dedicatoria al Card. Farnese porta la data del 1603.
Tasso, Torquato;
Liberati, Giovanni Antonio
Coll.: 2167 - E.V 13
Fontanini, Giusto <1666-1736>
3. L' Aminta di Torquato Tasso difeso, e illustrato da Giusto Fontanini con alcune osservazioni d'un accademico fiorentino
In Venezia: per Sebastiano Coleti, 1730
104, 391, [1] p. ; 8°. Segn.: A-2H8(H8v bianca).
Impronta : s-o; e.in rae- chsu (3) 1730 (R)
Contiene il testo dell'Aminta. Le osservazioni sono di Uberto Benvoglienti. Cfr. A. Solerti. Bibliografia delle opere minori in versi di Torquato Tasso. Bologna, 1893, p. 113. Iniziali e fregi xil.
Fontanini, Giusto <1666-1736>; Tasso, Torquato; Benvoglienti, Uberto; Coleti, Sebastiano;
Coll.: 2033 - E.VII 23
Giusto Fontanini (San Daniele del Friuli, 1666 – Roma, 1736), professore di belle lettere all'università Sapienza di Roma e Arcivescovo di Ancira (l’attuale Ankara, capitale della Turchia), colto prelato ed attento bibliofilo, dal 1697 divenne uno strenuo difensore della Curia Papale, con una posizione reazionaria. Nel 1708 il Fontanini fu protagonista di una forte controversia tra la Santa Sede e gli Estensi (appena tornati a Modena) per il possesso di Comacchio. Questa controversia venne dettagliatamente compendiata nella “Piena esposizione dei diritti imperiali ed estensi sopra la città di Comacchio (1712) del Muratori. In risposta alle obiezioni del Fontanini, Muratori pubblicò i primi saggi “Antiquitates italicae†e “antichità estensiâ€, con la rivendicazione delle antiche origini del casato. Con il libero accesso ai documenti vaticani il Fontanini si appropriò di innumerevoli testi. Fontanini compose numerose opere erudite quali “De antiquitatibus Hortae coloniae Etruscorum†(1708), “Dissertatio de corona ferrea langobardorum, delle masnade ed altri servi secondo l’uso dei Longobardiâ€. La sua opera più importante è la “Biblioteca dell’eloquenza italiana†(1726), una bibliografia delle lettere, che fu più tardi corretta ed integrata da Apostolo Zeno , storico e poeta (1753). L’importanza di questo progetto è evidenziata nel sottotitolo: “Dove ordinatamente sono disposte le opere stampate in nostra lingua volgare sopra le discipline e le materie principaliâ€. Le discipline nelle quali divide la sua Biblioteca dell’eloquenza sono: Grammatica, retorica, poesia, drammatici (teatro), lirici, istoria, filosofia, teologia. Sono presenti, e legittimate, sia opere volgari che le volgarizzazioni di opere antiche. Le aspre critiche degli intellettuali del tempo per le numerose omissioni ed imprecisioni non diminuiscono il valore di questa Biblioteca , che è riconosciuta come il primo passo di sistemazione delle opere italiane. La grande importanza del materiale storico raccolto è forse la più grande testimonianza di quanto Giusto Fontanini sia riconosciuto come uno tra gli esponenti più considerevoli degli eruditi ed intellettuali del ‘600 ‘700.
Tasso, Torquato
4. L'Aminta; e L'amor fuggitivo di Torquato Tasso. Il pastor fido del cav. Batista Guarini. Ed. formata sopra i testi indicati nel seguente avviso.
Venezia: Vitarelli, 1812
VII, 455 p. ; 14 cm.
Contiene i ritr. di T. Tasso e B. Guarini
Coll.: 538 - M.II 33
Tasso, Torquato
5. Il re Torrismondo tragedia del Sig. Torquato Tasso. Al Serenissimo Sig. Don Vincenzo Gonzaga duca di Mantoua...
In Cremona: appresso Christoforo Draconi, 1587
120 p. ; 12o. Segn.: A-E12.
Impronta : l-i, rea. o.a, PeSc (3) 1587 (A)
Tasso, Torquato; Draconi, Cristoforo;
Coll.: 2168 - E.V 14
Torquato Tasso, poeta, nacque a Sorrento nel 1544 e morì a Roma nel 1595. La I ed. fu stampata a Bergamo da Comin Ventura, lo stesso anno anche a Verona da Girolamo Discepoli, a Venezia da G. Polo, a Ferrara da Vittorio Baldini. L'opera cominciata in età giovanile, fu terminata quando il Tasso si trovava a Mantova presso Vincenzo Gonzaga. E’ una tragedia nella quale il Tasso si propone di applicare in pieno le regole aristoteliche, ma ubbidendo al gusto dell’orrore che Giraldi Cinthio aveva diffuso. Egli le diede un sapore senechiano accentuandone l’elemento tragico.
Villifranchi, Giovanni <sec. 16./17.>
6. La Sofronia del sig. Torquato Tasso. Ridotta in fauola scenica. Da Giouanni Villifranchi volterrano ..
In Venetia: appresso Gio. Battista Ciotti sanese, 1603
35, [1] p. ; 12°. Segn.: A12 B6.
Impronta : --o- i;co reo, MaSe (7) 1603 (R)
Marca sul front.
Villifranchi, Giovanni
Coll.: 2166 - E.V 12
7. Teatro italiano antico
Milano : Societa tipografica de' Classici Italiani, contrada di s. Margherita, n. 1118, 1808-1812.
10 v. : ritr. ; 8o
Cfr. CLIO t.6, p. 4516.
Bibbiena
Comprende:
8. 2: Tomo secondo in cui si contengono Il Torrismondo del Tasso. L'Astianatte del Gratarolo. La Semiramide del Manfredi. Le gemelle capovane del Ceba non piu stampata
In Verona: presso Jacopo Vallarsi, 1723
424 p. ; 8o. Segn.: A-X8 Y4(Y2+ch1+2ch1+3ch1+4ch1) Z-2B8 2C/1/2.
Impronta : i-C- leio e-u- EdFe (3) 1723 (R)
Ed. diversa da SBLE018847: per es., nel "Torrismondo" a c. H5v (p.122) il nome del personaggio che precede l'ultimo verso é stampato "Alvi."; nell'"Astianatte" a c. K2v (p.148) al rigo 10 dell'"Argomento" si legge: "... e sono sopraggiun-"; nella "Semiramide" a c. P7r (p.237) nel richiamo in calce si legge: "Al-"; nelle "Gemelle capovane" a c. Y5v (p.346) l'ultimo rigo ha: "tello il veleno, e s'uccidono."
Manfredi, Muzio <1593fl.>;
Tasso, Torquato;
Grattarolo, Bongianni
Comprende:
La cortesia di Leone a Rugggiero del Signor Lodouico Ariosto ridotta in fauola scenica da Giovanni Villifranchi.