Bibbiena <il>: 3 schede
Bibbiena <il>
1. Calandra, comedia di M. Bernardo Diuitio da Bibbiena. Di nuouo ristampata, e ricorretta
In Venetia: appresso Venturino Maggio, & Altobello Salicato, compagni, 1569
48 c. ; 12°. Segn.: A-D12. Ultima c. bianca.
Impronta : e-n- i,er iai? maSa (3) 1569 (R)
Ristampa della I ed. del 1521.
Bibbiena
Coll.: 2114 - E.VI 27. Riportata su CD 59
Bibbiena <il>
2. La calandria: commedia di Bernardo Dovizi da Bibbiena; aggiuntavi Un'avventura amorosa di Ferdinando d'Aragona duca di Calabria narrata da esso Bibbiena a Pier de' Medici; [Prefazione di Carlo Teoli e appendice alla prefazione di I. Del Lungo].
Milano: Daelli, 1863
XX, 101 p., [1] c. di tav. : ritr. ; 16 cm.
Trattasi in verità di rist. anast. di Forni del 1974
Bibbiena
Coll.: M.III 39.5 / M III 43
3. Teatro italiano antico
Milano : Societa tipografica de' Classici Italiani, contrada di s. Margherita, n. 1118, 1808-1812.
10 v. : ritr. ; 8o
Cfr. CLIO t.6, p. 4516.
Bibbiena
Bernardo Dovizi cardinale, umanista, commediografo, detto il Bibbiena dal luogo dove nacque nel 1470, morì a Roma nel 1520 La sua vita fu legata alle sorti del card. Giovanni dei Medici, poi papa Leone X. Legato nel 1516 presso Carlo V e nel 1518 presso Francesco I, più che un letterato di professione fu uno spirito colto che per abili capacità diplomatiche e non sicuramente per santità di costumi ottenne da Leone X la porpora cardinalizia. La Calandra fu giudicata la più bella commedia del secolo. Composta pare nel 1512 fu rappresentata la prima volta a Urbino l'anno successivo in occasione del Carnevale. Organizzatore degli intermezzi e dell'apparato teatrale fu Baldassar Castiglione e della scenografia Girolamo Genga allievo di Raffaello. Fu quindi recitata in Vaticano nel dicembre del 1514 e nel gennaio del 1515 con le scene di Baldassar Peruzzi e a Mantova con la regia di Giulio Romano nel 1520. Opera estemporanea e felicissima di un uomo che seppe esprimere senza falsi pudori la vena arguta e sensuale che lo rese caro alla socità elegante nella quale visse. L'argomento preso dai Menaechmi Plautini tiene però presente i modelli più vicini al teatro ariostesco. Numerose le edizione nel XVI sec.