Maggio, Venturino & Salicato Altobello: 1 schede

Bibbiena <il>

1. Calandra, comedia di M. Bernardo Diuitio da Bibbiena. Di nuouo ristampata, e ricorretta

In Venetia: appresso Venturino Maggio, & Altobello Salicato, compagni, 1569

48 c. ; 12°. Segn.: A-D12. Ultima c. bianca.

Impronta : e-n- i,er iai? maSa (3) 1569 (R)

Ristampa della I ed. del 1521.

Bibbiena ; Maggio, Venturino & Salicato Altobello;

Coll.: 2114 - E.VI 27. Riportata su CD 59

Bernardo Dovizi cardinale, umanista, commediografo, detto il Bibbiena dal luogo dove nacque nel 1470, morì a Roma nel 1520 La sua vita fu legata alle sorti del card. Giovanni dei Medici, poi papa Leone X. Legato nel 1516 presso Carlo V e nel 1518 presso Francesco I, più che un letterato di professione fu uno spirito colto che per abili capacità diplomatiche e non sicuramente per santità di costumi ottenne da Leone X la porpora cardinalizia. La Calandra fu giudicata la più bella commedia del secolo. Composta pare nel 1512 fu rappresentata la prima volta a Urbino l'anno successivo in occasione del Carnevale. Organizzatore degli intermezzi e dell'apparato teatrale fu Baldassar Castiglione e della scenografia Girolamo Genga allievo di Raffaello. Fu quindi recitata in Vaticano nel dicembre del 1514 e nel gennaio del 1515 con le scene di Baldassar Peruzzi e a Mantova con la regia di Giulio Romano nel 1520. Opera estemporanea e felicissima di un uomo che seppe esprimere senza falsi pudori la vena arguta e sensuale che lo rese caro alla socità elegante nella quale visse. L'argomento preso dai Menaechmi Plautini tiene però presente i modelli più vicini al teatro ariostesco. Numerose le edizione nel XVI sec.