Sessa, Giovanni Battista <2.> & fratelli: 3 schede
Oddi, Sforza : degli <1540-1611>
1. L' erofilomachia, ouero Il duello d'amore, & d'amicitia. Comedia nuova. Dell'eccellentiss. dottor di leggi M. Sforza d'Oddo gentil'huomo perugino. Aggiuntoui in questa nuoua editione un discorso di M. Bernardino Pino, da Cagli, intorno al componimento della comedia de' nostri tempi
In Venetia: appresso Gio. Battista Sessa, & fratelli, 1582 (In Venetia: appresso gli heredi di Marchio Sessa)
[24], 89, [2] c. ; 120. Segn.: a-b12A-G12H6.
Impronta : ,ei- i-de dina dase (3) 1582 (R)
Cors.; rom. Marca sul front. Ristampa della I. ed. sempre del Sessa del 1580.
Oddi, Sforza : degli <1540-1611>; Sessa, Giovanni Battista <2.> & fratelli; Sessa, Marchio eredi;
Coll.: 2147 - E.VI 60
Pino, Bernardino
2. I falsi sospetti comedia di M. Bernardino Pino, da Cagli. Nuouamente posta in luce.
In Venetia: appresso gli eredi di Marchio Sessa, 1588 (In Venetia : appresso gli eredi di Marchio Sessa, 1588 (In Venetia : appresso Giorgio Angelieri. Ad instantia di Gio. Battista Sessa, & fratelli, 1588).
93, [3] c. ; 12o . Segn.: A-H12. Le ultime 3 c. bianche.
Impronta : l-o- e.or nodi t'si (3) 1588 (R)
Marca di Sessa (Gatto) sul front. e in fine. Cors.; rom. Iniziali e fregi xil. Ristampa della I ed. del 1579 sempre del Sessa.
Pino, Bernardino; Sessa, Melchiorre <1.> eredi; Angelieri, Giorgio; Sessa, Giovanni Battista <2.> & fratelli;
Coll.: 2055 - E.VII 45. Riportata su CD 125
Bernardino Pino , commediografo nato a Cagli verso il 1520/30 e morto nel 1601, fu abate di Sant'Angelo di Sortecchio e poi preposto della cattedrale. Singolare figura di letterato, ecclesiastico e cortigiano, di lui rimangono una documentazione biografica lacunosa e una significativa quantità di opere, trattati, raccolte di lettere e sei commedie, tra cui Lo Sbratta (1551). Riscoprire Lo Sbratta, in cui Bernardino Pino riprende e ravviva l’impianto della commedia erudita, è un primo e decisivo passo verso l’apprezzamento della sua opera. Fu in relazione con Bernardo Tasso che gli diede da rivedere l’Adamigi e con Torquato. La lettera dedicatoria di Fedrico Albirelli da Ogobbio libraio "Al Molto Ill. et Heroico Cavaliere il Sig. Horatio Conte di Carpegna" é datata: Cagli 15 lug. 1587.
Castelletti, Cristoforo <sec. 16.>
3. Le strauaganze d'amore comedia, di Christoforo Castelletti. Nouamente stampata, & posta in luce
In Vinegia: presso Gio. Battista Sessa et fratelli, 1587
90 c. ; 12°. Segn.: A-G, H6.
Impronta : i-i- ermo i.to VaNo (3) 1587 (R)
Rattoppo al frontespizio nel punto della marca. Ristampa della I ed. del 1585.
Castelletti, Cristoforo
Coll.: 2282 - E.IV 56. Riportato su CD 23
Cristoforo Castelletti (Roma ?- 1596) poliedrico letterato romano, prese gli ordini religiosi e svolse un'intensa attività culturale soprattutto in campo teatrale. Poco si sa della vita del Castelletti, nato a Roma ed ivi morto nel 1596. Le sue commedie perfettamente aderenti al gusto medio dell'epoca (I torti amorosi, Il Furbo, Stravaganze d'amore) godettero di notevole popolarità . La lettera dedicatoria a Giacomo Bomcompagni, Duca di Sora é datata 1 ago. 1585. Opera interessante che ebbe pieno successo dovuto alla efficace caratterizzazione dei personaggi: un "infranciosato" (raffinato), un "norscino" (servo, sciocco), un pedante, una serva romana, un personaggio napoletano.
Sforza degl'Oddi, letterato, poeta, commediografo e giurista, nato a Perugia nel 1540, morto a Parma nel 1611, fu detto il Forsennato all'Accademia degli Insensati. Insegnò diritto in diverse Università italiane. Compose tre commedie in anni giovanili quando ancora dimorava a Perugia: "L'Erofilomachia ovvero il duello d'Amore e d'Amicitia" (stampata nel 1572), "I Morti vivi" (1580), e "La Prigione d'amore", stampata nel 1580 e rappresentata qualche anno dopo da studenti dell'Università di Pisa. Delle tre, la più notevole per comune consenso dei critici è la prima, in cui uno spunto boccaccesco (la nobile gara d'amicizia fra Tito e Gisippo: Decameron, X, 8) è abilmente combinato col tema dell'amore fra due giovani contrastato dall'odio irriducibile fra le loro due famiglie, che l'Oddi trovava nella famosa storia di Romeo Montecchi e Giulietta Capelletti raccontata dal Bandello (Novelle, II, 9), e prima di lui dal vicentino Luigi Da Porto. Il romanzesco dei casi da lui messi in scena non é molto diverso da quello di tante altre commedie del secolo, i vari personaggi comici sono disegnati secondo schemi ormai abituali. Il patetico e il drammatico che dobrebbero costituire l'aspetto nuovo del suo teatro, sono tratti di verità e di intima drammaticità che spiegano la fortuna a lungo goduta dal suo autore. La lettera dedicatoria di Giulio Baldeschi a "Don Pietro Orsino, Mio Signore e Padrone" é datata: Perugia 12 feb. 1572. Segue la risposta dell'Orsini al Baldeschi "Signor come Fratello" datata 25 feb. 1572. Quindi la "Breve consideratione intorno al Componimento de la Comedia de' nostri tempi" rivolto all'Oddi da Bernardino Cagli. La commedia fu scritta in gioventù e rappresentata a Perugia.