Angeli, Nicola<ca. 1535-1604>: 3 schede
Angeli, Nicola<ca. 1535-1604>
1. Amor pazzo comedia del sig. Nicola de gli Angeli
In Venetia: appresso gli heredi di Marchio Sessa, 1596
Nuouamente posta in luce, & con ogni diligenza corretta; 102 c. ; 12°. Segn.: A-H12 I6.
Impronta : a-ia o-e- ios- acpi (3) 1596 (R)
Marca (U143) sul front. Cors. rom. Iniziali xilogr. I. ed. Edizione sconosciuta all'Allacci che cita quella di Venezia, eredi Marchiò Sessa, 1600, presente sia nel catalogo di Roma che in Club e Bregoli Russo. L'opera si trova anche su microfilm preceduta da I furori. Commedia di Nicola degli Angeli, Napoli 1590, collocata in E.III 25. Il microfilm si trova nel cassetto 10.
Angeli, Nicola
Coll.: 2333 - E.III 27. Riportata su CD 5
Angeli, Nicola<ca. 1535-1604>
2. Arsinoe tragedia di Nicola de gli Angeli da Monte Lupone
In Venetia: appresso Federico Abirelli, 1594
66 c. ; 12o. Segn.: A-E\1"F6.
Impronta : dep- lisi sece AlBi (3) 1594 (R)
Marca (V255) di Imberti (?) sul front. Cors. rom. Iniziali e fregi xil. Var. B: In Venetia : appresso Giouanni Guerigli, 1594
Angeli, Nicola
Coll.: 2332 - E.III 26
Nicola Angeli poeta ed accademico, letterato nato a Montelupone (Marche) nel 1535, morì ad Ascoli nel 1604. Compì i suoi studi di legge a Bologna dove cominciò a comporre rime amorose in stile petrarchesco per una Laura bolognese (Rime amorose). Fi quindi a Genova lettore dell'etica e poetica di Aristotele, dove scrisse "Diaologo dell'Accademico Sforzato Nicola degli Angeli sopra le vaghezze di Genova" Entrò in seguito al servizio del vescovo di Ferrara, cardinale F. Peretti, come segretario e lo seguì a Roma quando divenne papa col nome di Sisto V, sperando in qualche carica che non ebbe. Nel 1588 antrò nell'Accademia dei Catenati di Macerata. Compose alcune opere di ispirazione religiosa, dedicate a nobildonne contemporanee, da cui non ricavò fama ed onori. Quando sorse la polemica intorno alla Gerusalemme Liberata egli contribuì al giudizio favorevole dell'Accademia. Si stabilì infine ad Ascoli dove morì.
Angeli, Nicola<ca. 1535-1604>
3. Furori. Comedia ... con un discorso dell'illustrissimo signor don Fabritio Sanseuerino, intorno alla compositione delle comedie
In Napoli: appresso Horatio Saluiani, 1590
178 p. ; 12o. Segn.: A-Goo, H6. Bianca l'ultima c
Impronta : i?.- vnl- r-a, alau (3) 1590 (R)
Frontespizio manoscritto. - L'opera si trova anche su microfilm seguita da Amor pazzo. Commedia di Nicola de gli Angeli, In Venetia 1596, collocata in E.III 27. Il microfilm si trova nel cassetto 10.
Angeli, Nicola
Coll.: 2331 - E.III 25
Nicola Angeli poeta ed accademico, letterato nato a Montelupone (Marche) nel 1535, morì ad Ascoli nel 1604. Compì i suoi studi di legge a Bologna dove cominciò a comporre rime amorose in stile petrarchesco per una Laura bolognese (Rime amorose). Fu quindi a Genova lettore dell'etica e poetica di Aristotele, dove scrisse "Diaologo dell'Accademico Sforzato Nicola degli Angeli sopra le vaghezze di Genova". Entrò in seguito al servizio del vescovo di Ferrara, cardinale F. Peretti, come segretario e lo seguì a Roma quando divenne papa col nome di Sisto V, sperando in qualche carica che non ebbe. Nel 1588 entrò nell'Accademia dei Catenati di Macerata. Compose alcune opere di ispirazione religiosa, dedicate a nobildonne contemporanee, da cui non ricavò fama ed onori. Quando sorse la polemica intorno alla Gerusalemme Liberata egli contribuì al giudizio favorevole dell'Accademia. Si stabilì infine ad Ascoli dove morì.
Nicola Angeli poeta ed accademico, letterato nato a Montelupone (Marche) nel 1535, morì ad Ascoli nel 1604. Compì i suoi studi di legge a Bologna dove cominciò a comporre rime amorose in stile petrarchesco per una Laura bolognese (Rime amorose). Fi quindi a Genova lettore dell'etica e poetica di Aristotele, dove scrisse "Diaologo dell'Accademico Sforzato Nicola degli Angeli sopra le vaghezze di Genova" Entrò in seguito al servizio del vescovo di Ferrara, cardinale F. Peretti, come segretario e lo seguì a Roma quando divenne papa col nome di Sisto V, sperando in qualche carica che non ebbe. Nel 1588 antrò nell'Accademia dei Catenati di Macerata. Compose alcune opere di ispirazione religiosa, dedicate a nobildonne contemporanee, da cui non ricavò fama ed onori. Quando sorse la polemica intorno alla Gerusalemme Liberata egli contribuì al giudizio favorevole dell'Accademia. Si stabilì infine ad Ascoli dove morì. La lettera dedicatoria dell'autore "Al molto ill. sig. cavalier Flaminio Catabeni" é datata: Montelupo questo dì 1595. L'Angeli traccia la storia della famiglia Catabeni, che fa risalire al 750.