Ossanna, Aurelio & Ossanna, Ludovico: 1 schede

Andreini, Giovanni Battista

1. La Maddalena. Sacra rappresentazione di Gio. Batta. Andreini fiorentino all'Ill.mo et Eccel.mo Don Alessandro Pico Principe della Mirandola ...

In Mantova: appresso Aurelio, e Lodovico Ossanna fratelli stampatori ducali, 1617

[12], 238, [2] p. ; 4o

Impronta : lan- i.es ioo; TrEc (3) 1617 (A)

Front. calcogr. Iniz. e fregi xilogr

Andreini, Giovanni Battista; Ossanna, Aurelio & Ossanna, Ludovico;

Coll.: 521 - M.II 16

Giovan Battista Andreini (Firenze, 1578–Reggio Emilia, 7 giugno 1654), figlio di Francesco e Isabella Andreini, fu comico non meno famoso dei genitori e come poeta fu salutato come sommo dai contemporanei in Italia e fuori. Tra il 1601 e il 1603 sposò Virginia Ramponi, anche lei attrice, alla quale Andreini dedicherà la sua prima opera "Florinda" (nome in scena della moglie). "Florinda" verrà rappresentata nel 1603 a Firenze all'Accademia degli Spensierati. Andreini nel 1601 fondò la compagnia dei Fedeli, attiva presso le principali corti italiane ed europee. Nel 1604 i Fedeli entrano al servizio di Vincenzo I Gonzaga, duca di Mantova. Andreini scrive e stampa "La saggia egiziana" a Firenze, dedicandola ad Antonio De'Medici. Del 1613 sono le prime rappresentazioni a Parigi, all'Hotel de Bourgogne quali rappresentazioni pubbliche e al Louvre per la sola corte del Re di Francia. Nel 1630, anno della peste, torna in Italia e a Bologna muore sua moglie. Tra il 1630 e il 1634 scrive il poema in ottava rima "Il penitente", riguardante il flagello della peste. Con "La Rosella" torna al suo solito stile e riprende le rappresentazioni (tra cui Verona, Vicenza, Venezia e Mantova). Negli anni dal 1643 al 1647 Andreini parte nuovamente per la Francia, dove scrive "L'ossequio" dedicato ad Anna d'Austria, regina di Francia. Secondo Virginio Mazzelli, studioso della vita di Andreini, la morte di quest'ultimo è da datare tra i giorni 7 e 8 del giugno 1654, a Reggio Emilia.