Andreini, Giovanni Battista: 7 schede
Andreini, Giovanni Battista
1. La campanaccia comedia piacevole, e ridicolosa, del Sign. Gio. Battista Andreini, comico fedele, detto Lelio
In Milano: per Antonio Malatesta, 1674
71, [1] p. ; 12o.. Segn.: A-Coo.
Fregio floreale al frontesp.
Andreini, Giovanni Battista; Malatesta, Antonio;
Coll.: 2028 - E.VII 18
Andreini, Giovanni Battista
2. La Florinda tragedia di Gio. Battista Andreini comico Fedele. All'illustriss. mo & eccellentiss. mo sig. re, D. Pietro Enrichez de Azevedo, conte di Fuentes, ...
In Milano: appresso Girolamo Bordone, 1606
191, [1] p. : ill. calcogr. ; 4o. Segn.: A-2A4.
Impronta : lei- s.E) a.o. o.A. (3) 1606 (R)
Marca (Tre alberi. Motto: crestit occulto) sul front. A p. 12 ill. della scena; a p. 14 ritr. dell'A. Segnalata in George Clubb p. 21.
Andreini, Giovanni Battista; Bordone, Girolamo;
Coll.: 1680 - F.V 7
Giovan Battista Andreini (Firenze, 1578–Reggio Emilia, 7 giugno 1654), figlio di Francesco e Isabella Andreini, fu comico non meno famoso dei genitori e come poeta fu salutato come sommo dai contemporanei in Italia e fuori. Tra il 1601 e il 1603 sposò Virginia Ramponi, anche lei attrice, alla quale Andreini dedicherà la sua prima opera "Florinda" (nome in scena della moglie). "Florinda" verrà rappresentata nel 1603 a Firenze all'Accademia degli Spensierati. Andreini nel 1601 fondò la compagnia dei Fedeli, attiva presso le principali corti italiane ed europee. Nel 1604 i Fedeli entrano al servizio di Vincenzo I Gonzaga, duca di Mantova. Andreini scrive e stampa "La saggia egiziana" a Firenze, dedicandola ad Antonio De'Medici. Del 1613 sono le prime rappresentazioni a Parigi, all'Hotel de Bourgogne per rappresentazioni pubbliche e al Louvre per la sola corte del Re di Francia. Nel 1630, anno della peste, torna in Italia e a Bologna muore sua moglie. Tra il 1630 e il 1634 scrive il poema in ottava rima "Il penitente", riguardante il flagello della peste. Con "La Rosella" torna al suo solito stile e riprende le rappresentazioni (tra cui Verona, Vicenza, Venezia e Mantova). Negli anni dal 1643 al 1647 Andreini parte nuovamente per la Francia, dove scrive "L'ossequio" dedicato ad Anna d'Austria, regina di Francia. Secondo Virginio Mazzelli, studioso della vita di Andreini, la morte di quest'ultimo è da datare tra i giorni 7 e 8 del giugno 1654, a Reggio Emilia.
Andreini, Giovanni Battista
3. Ismenia opera reale, e pastorale, ... da Gio. Battista Andreini
In Bologna: per Nicolo Tebaldini, 1639 (In Bologna: per Nicolo Tebaldini, 1638)
[32], 171, [1] p. ; 8°.
Var. B: In Bologna: per Nicolo Tebaldini, 1639. - [32], 171, [5] p.; 8o. - Segn.: a-b8 A-L8. - C. L6v L7-L8 bianche.
Coll.: 2026 - E.VII 16
Giovan Battista Andreini (Firenze, 1578–Reggio Emilia, 7 giugno 1654), figlio di Francesco e Isabella Andreini, fu comico non meno famoso dei genitori e come poeta fu salutato come sommo dai contemporanei in Italia e fuori. Tra il 1601 e il 1603 sposò Virginia Ramponi, anche lei attrice, alla quale Andreini dedicherà la sua prima opera "Florinda" (nome in scena della moglie). "Florinda" verrà rappresentata nel 1603 a Firenze all'Accademia degli Spensierati. Andreini nel 1601 fondò la compagnia dei Fedeli, attiva presso le principali corti italiane ed europee. Nel 1604 i Fedeli entrano al servizio di Vincenzo I Gonzaga, duca di Mantova. Andreini scrive e stampa "La saggia egiziana" a Firenze, dedicandola ad Antonio De'Medici. Del 1613 sono le prime rappresentazioni a Parigi, all'Hotel de Bourgogne quali rappresentazioni pubbliche e al Louvre per la sola corte del Re di Francia. Nel 1630, anno della peste, torna in Italia e a Bologna muore sua moglie. Tra il 1630 e il 1634 scrive il poema in ottava rima "Il penitente", riguardante il flagello della peste. Con "La Rosella" torna al suo solito stile e riprende le rappresentazioni (tra cui Verona, Vicenza, Venezia e Mantova). Negli anni dal 1643 al 1647 Andreini parte nuovamente per la Francia, dove scrive "L'ossequio" dedicato ad Anna d'Austria, regina di Francia. Secondo Virginio Mazzelli, studioso della vita di Andreini, la morte di quest'ultimo è da datare tra i giorni 7 e 8 del giugno 1654, a Reggio Emilia.
Andreini, Giovanni Battista
4. La Maddalena. Sacra rappresentazione di Gio. Batta. Andreini fiorentino all'Ill.mo et Eccel.mo Don Alessandro Pico Principe della Mirandola ...
In Mantova: appresso Aurelio, e Lodovico Ossanna fratelli stampatori ducali, 1617
[12], 238, [2] p. ; 4o
Impronta : lan- i.es ioo; TrEc (3) 1617 (A)
Front. calcogr. Iniz. e fregi xilogr
Andreini, Giovanni Battista; Ossanna, Aurelio & Ossanna, Ludovico;
Coll.: 521 - M.II 16
Giovan Battista Andreini (Firenze, 1578–Reggio Emilia, 7 giugno 1654), figlio di Francesco e Isabella Andreini, fu comico non meno famoso dei genitori e come poeta fu salutato come sommo dai contemporanei in Italia e fuori. Tra il 1601 e il 1603 sposò Virginia Ramponi, anche lei attrice, alla quale Andreini dedicherà la sua prima opera "Florinda" (nome in scena della moglie). "Florinda" verrà rappresentata nel 1603 a Firenze all'Accademia degli Spensierati. Andreini nel 1601 fondò la compagnia dei Fedeli, attiva presso le principali corti italiane ed europee. Nel 1604 i Fedeli entrano al servizio di Vincenzo I Gonzaga, duca di Mantova. Andreini scrive e stampa "La saggia egiziana" a Firenze, dedicandola ad Antonio De'Medici. Del 1613 sono le prime rappresentazioni a Parigi, all'Hotel de Bourgogne quali rappresentazioni pubbliche e al Louvre per la sola corte del Re di Francia. Nel 1630, anno della peste, torna in Italia e a Bologna muore sua moglie. Tra il 1630 e il 1634 scrive il poema in ottava rima "Il penitente", riguardante il flagello della peste. Con "La Rosella" torna al suo solito stile e riprende le rappresentazioni (tra cui Verona, Vicenza, Venezia e Mantova). Negli anni dal 1643 al 1647 Andreini parte nuovamente per la Francia, dove scrive "L'ossequio" dedicato ad Anna d'Austria, regina di Francia. Secondo Virginio Mazzelli, studioso della vita di Andreini, la morte di quest'ultimo è da datare tra i giorni 7 e 8 del giugno 1654, a Reggio Emilia.
Andreini, Giovanni Battista
5. La turca comedia boschereccia, et maritima, di Gio. Battista Andreini fiorentino comico fedele. ...
In Venetia: appresso Paolo Guerigli, 1620
[16], 184 [i.e. 176] p. : ill. ; 8o. Segn.: [ast]8A-L8. Errori di numerazione delle pp.
Impronta : tae- o.a. n-o- nele (3) 1620 (R)
Andreini, Giovanni Battista; Guerigli, Paolo;
Coll.: 2027 - E.VII 17
Giovan Battista Andreini (Firenze, 1578–Reggio Emilia, 7 giugno 1654), figlio di Francesco e Isabella Andreini, fu comico non meno famoso dei genitori e come poeta fu salutato come sommo dai contemporanei in Italia e fuori. Tra il 1601 e il 1603 sposò Virginia Ramponi, anche lei attrice, alla quale Andreini dedicherà la sua prima opera "Florinda" (nome in scena della moglie). "Florinda" verrà rappresentata nel 1603 a Firenze all'Accademia degli Spensierati. Andreini nel 1601 fondò la compagnia dei Fedeli, attiva presso le principali corti italiane ed europee. Nel 1604 i Fedeli entrano al servizio di Vincenzo I Gonzaga, duca di Mantova. Andreini scrive e stampa "La saggia egiziana" a Firenze, dedicandola ad Antonio De'Medici. Del 1613 sono le prime rappresentazioni a Parigi, all'Hotel de Bourgogne quali rappresentazioni pubbliche e al Louvre per la sola corte del Re di Francia. Nel 1630, anno della peste, torna in Italia e a Bologna muore sua moglie. Tra il 1630 e il 1634 scrive il poema in ottava rima "Il penitente", riguardante il flagello della peste. Con "La Rosella" torna al suo solito stile e riprende le rappresentazioni (tra cui Verona, Vicenza, Venezia e Mantova). Negli anni dal 1643 al 1647 Andreini parte nuovamente per la Francia, dove scrive "L'ossequio" dedicato ad Anna d'Austria, regina di Francia. Secondo Virginio Mazzelli, studioso della vita di Andreini, la morte di quest'ultimo è da datare tra i giorni 7 e 8 del giugno 1654, a Reggio Emilia.
Andreini, Giovanni Battista
6. La Venetiana comedia de Sier Cocalin De I Cocalini da Torzelo academico vizilante, dito el Dormioto. Dedica al molto ilustre Sig. Domenego Feti depentor celeberimo. Nouamente data in luce con licentia de' Superiori, & Priuilegio
In Venetia: appresso Alessandro Polo, 1619
111, [1] p., 1 c. di tav. : ill. ; 8o. Segn.: A-G8.
Impronta : rir; i-i. eln. zuOc (3) 1619 (R)
Marca tipogr. al frontespizio di S. Giorgio in campo in cornice. Tavola xilogr. di Venezia con gondola e S. Marco sullo sfondo
Andreini, Francesco<1548-1624>; Polo, Alessandro;
Coll.: 1891 - F.I 26
Narra l'Allacci, 810: "Sotto questo nome si è nascosto Giambattista Andreini, fiorentino, comico Geloso detto Lelio." Giovan Battista Andreini (Firenze, 1578–Reggio Emilia, 7 giugno 1654), figlio di Francesco e Isabella Andreini, fu comico non meno famoso dei genitori e come poeta fu salutato come sommo dai contemporanei in Italia e fuori. Tra il 1601 e il 1603 sposò Virginia Ramponi, anche lei attrice, alla quale Andreini dedicherà la sua prima opera "Florinda" (nome in scena della moglie). "Florinda" verrà rappresentata nel 1603 a Firenze all'Accademia degli Spensierati. Andreini nel 1601 fondò la compagnia dei Fedeli, attiva presso le principali corti italiane ed europee. Nel 1604 i Fedeli entrano al servizio di Vincenzo I Gonzaga, duca di Mantova. Andreini scrive e stampa "La saggia egiziana" a Firenze, dedicandola ad Antonio De'Medici. Del 1613 sono le prime rappresentazioni a Parigi, all'Hotel de Bourgogne per rappresentazioni pubbliche e al Louvre per la sola corte del Re di Francia. Nel 1630, anno della peste, torna in Italia e a Bologna muore sua moglie. Tra il 1630 e il 1634 scrive il poema in ottava rima "Il penitente", riguardante il flagello della peste. Con "La Rosella" torna al suo solito stile e riprende le rappresentazioni (tra cui Verona, Vicenza, Venezia e Mantova). Negli anni dal 1643 al 1647 Andreini parte nuovamente per la Francia, dove scrive "L'ossequio" dedicato ad Anna d'Austria, regina di Francia. Secondo Virginio Mazzelli, studioso della vita di Andreini, la morte di quest'ultimo è da datare tra i giorni 7 e 8 del giugno 1654, a Reggio Emilia.
Andreini, Giovanni Battista
7. La Venetiana. Comedia. De Sier Cocalin De I Cocalini da Torzelo academico vizilante, dito el Dormioto, dedicata al molto illustre Signor Francesco Arrighi
In Venetia: presso Feliciano Raimondi, 1619. Nuouamente data in luce con licenza de' Superiori & Priuilegio.
111 p., 1 c. di tav. : ill. ; 8o. Segn.: A-G8.
Marca tipografica al frontespizio. A pag. 10 tavola calcografica della laguna e di S. Marco. Fotocopia
Andreini, Francesco<1548-1624>; Raimondi, Feliciano <17. sec.>;
Coll.: 10363 - D.I 3
Narra l'Allacci, 810: "Sotto questo nome si è nascosto Giambattista Andreini, fiorentino, comico Geloso detto Lelio." Giovan Battista Andreini (Firenze, 1578–Reggio Emilia, 7 giugno 1654), figlio di Francesco e Isabella Andreini, fu comico non meno famoso dei genitori e come poeta fu salutato come sommo dai contemporanei in Italia e fuori. Tra il 1601 e il 1603 sposò Virginia Ramponi, anche lei attrice, alla quale Andreini dedicherà la sua prima opera "Florinda" (nome in scena della moglie). "Florinda" verrà rappresentata nel 1603 a Firenze all'Accademia degli Spensierati. Andreini nel 1601 fondò la compagnia dei Fedeli, attiva presso le principali corti italiane ed europee. Nel 1604 i Fedeli entrano al servizio di Vincenzo I Gonzaga, duca di Mantova. Andreini scrive e stampa "La saggia egiziana" a Firenze, dedicandola ad Antonio De'Medici. Del 1613 sono le prime rappresentazioni a Parigi, all'Hotel de Bourgogne per rappresentazioni pubbliche e al Louvre per la sola corte del Re di Francia. Nel 1630, anno della peste, torna in Italia e a Bologna muore sua moglie. Tra il 1630 e il 1634 scrive il poema in ottava rima "Il penitente", riguardante il flagello della peste. Con "La Rosella" torna al suo solito stile e riprende le rappresentazioni (tra cui Verona, Vicenza, Venezia e Mantova). Negli anni dal 1643 al 1647 Andreini parte nuovamente per la Francia, dove scrive "L'ossequio" dedicato ad Anna d'Austria, regina di Francia. Secondo Virginio Mazzelli, studioso della vita di Andreini, la morte di quest'ultimo è da datare tra i giorni 7 e 8 del giugno 1654, a Reggio Emilia.
Giovan Battista Andreini (Firenze, 1578–Reggio Emilia, 7 giugno 1654), figlio di Francesco e Isabella Andreini, fu comico non meno famoso dei genitori e come poeta fu salutato come sommo dai contemporanei in Italia e fuori. Tra il 1601 e il 1603 sposò Virginia Ramponi, anche lei attrice, alla quale Andreini dedicherà la sua prima opera "Florinda" (nome in scena della moglie). "Florinda" verrà rappresentata nel 1603 a Firenze all'Accademia degli Spensierati. Andreini nel 1601 fondò la compagnia dei Fedeli, attiva presso le principali corti italiane ed europee. Nel 1604 i Fedeli entrano al servizio di Vincenzo I Gonzaga, duca di Mantova. Andreini scrive e stampa "La saggia egiziana" a Firenze, dedicandola ad Antonio De'Medici. Del 1613 sono le prime rappresentazioni a Parigi, all'Hotel de Bourgogne quali rappresentazioni pubbliche e al Louvre per la sola corte del Re di Francia. Nel 1630, anno della peste, torna in Italia e a Bologna muore sua moglie. Tra il 1630 e il 1634 scrive il poema in ottava rima "Il penitente", riguardante il flagello della peste. Con "La Rosella" torna al suo solito stile e riprende le rappresentazioni (tra cui Verona, Vicenza, Venezia e Mantova). Negli anni dal 1643 al 1647 Andreini parte nuovamente per la Francia, dove scrive "L'ossequio" dedicato ad Anna d'Austria, regina di Francia. Secondo Virginio Mazzelli, studioso della vita di Andreini, la morte di quest'ultimo è da datare tra i giorni 7 e 8 del giugno 1654, a Reggio Emilia.