Calini, Orazio < -1784>: 3 schede
Calini, Orazio < -1784>
1. Il Sabino tragedia
(In Brescia: dalle stampe di Giammaria Rizzardi, 1766)
[2], 110, [2] p., [1] c. di tav. : ill. ; 4o. Segn.: p1 a-o4
Impronta : e,li i,te cia, PiNe (3) 1766 (R)
Ed. originale. Per il nome dell'A., Orazio Calini, cfr. la dedica iniziale a Elisabetta Colloredo Avogadro. Antip. calcogr., frontespizio, testata con ritratto di Elisabetta Colloredo, 5 iniziali e 5 finali incisi in rame dal Cagnoni, di squisita fattura.
Calini, Orazio < -1784>; Rizzardi, Giammaria;
Coll.: 1777 - F.III 3
Calini, Orazio < -1784>
2. La Zelinda tragedia. [Orazio Calini]
Parma: dalla Stamperia reale, 1772
[6], 94, [2] p., [1] c. di tav. calcogr. ; 4°. Segn.: [pi greco]4(-[pi greco]1) a-m4. Ultima c. bianca.
Impronta : lasi liue ..a. UnEg (3) 1772 (R)
Il nome dell'A. si ricava dalla prefazione. Sul front. incisione calcogr. (medaglia). C. di tav. incisa da Simon Francois Ravenet su disegno di Louis Jean Jacques Durameau.
Calini, Orazio < -1784>; Durameau, Louis Jean Jacques; Ravenet, Simon Francois <2.>; Bodoni, Giambattista;
Coll.: 1769 - F.IV 51
Orazio Calini (Brescia, 1743-1783) fu figura di rilievo del teatro tragico italiano. Secondo un uso abbastanza comune all’epoca, egli fu oltre che autore anche organizzatore teatrale e attore. Delle varie tragedie che scrisse solo tre furono stampate. Tutte «ribadiscono in ogni caso l’essenziale ricerca di melodrammaticità e di mediazione classicista, e nello stesso tempo documentano la condizione subalterna del teatro italiano nei confronti di quello francese» (D.B.I., s.v.). Nel 1770, il duca di Parma, Ferdinando di Borbone, bandì un concorso per comici e poeti. Nel 1772 vinse Orazio Calini con Zelinda. (Cfr. Peroni, Biblioteca bresciana, Brescia, 1818, I, pp. 221-222. G. Natali, Il Settecento, Milano, 1964, pp. 288-289)
Calini, Orazio < -1784>
3. Zelinda tragedia del conte Orazio Calini
In Venezia, 1796
68 p. ; 8o. Segn.: a-c8 d10
Coll.: 10986 - B.VII 7
Orazio Calini (Brescia, 1743-1783) fu figura di rilievo del teatro tragico italiano. Secondo un uso abbastanza comune all’epoca, egli fu oltre che autore anche organizzatore teatrale e attore. Delle varie tragedie che scrisse solo tre furono stampate. Tutte «ribadiscono in ogni caso l’essenziale ricerca di melodrammaticità e di mediazione classicista, e nello stesso tempo documentano la condizione subalterna del teatro italiano nei confronti di quello francese» (D.B.I., s.v.). Nel 1770, il duca di Parma, Ferdinando di Borbone, bandì un concorso per comici e poeti. Nel 1772 vinse Orazio Calini con Zelinda.(Cfr. Peroni, Biblioteca bresciana, Brescia, 1818, I, pp. 221-222. G. Natali, Il Settecento, Milano, 1964, pp. 288-289)
Orazio Calini (Brescia, 1743-1783) fu figura di rilievo del teatro tragico italiano. Secondo un uso abbastanza comune all’epoca, egli fu oltre che autore anche organizzatore teatrale e attore. Delle varie tragedie che scrisse solo tre furono stampate. Tutte «ribadiscono in ogni caso l’essenziale ricerca di melodrammaticità e di mediazione classicista, e nello stesso tempo documentano la condizione subalterna del teatro italiano nei confronti di quello francese» (D.B.I., s.v.). Il Sabino, che fu la prima tragedia che scrisse, narra la storia di Giulio Sabino, capo di una tribù della Gallia Belgica, che si ribella alla dominazione romana, ma finisce condannato a morte insieme alla bella moglie per volontà di un contrastato e dibattuto imperatore Vespasiano. (Cfr. Peroni, Biblioteca bresciana, Brescia, 1818, I, pp. 221-222. G. Natali, Il Settecento, Milano, 1964, pp. 288-289)