Perin eredi: 3 schede

Lottini, Giovanni Angelo <1549-1629>

1. La Niobe tragedia di Giou. Angelo Lottini fiorentino. Nouamente data in luce.

In Vicenza: appresso gli heredi di Perin libraro, 1595

47, [1] c. ; 8°. Segn.: A-F8

Impronta : lia- a.za zao. CoEt (3) 1595 (R)

A cura di Papirio Papagalli, che firma la pref. Cors.; rom. Iniziali e fregi xil. Marca (Z55) sul front.

Lottini, Giovanni Angelo <1549-1629>; Papagalli, Papirio ; Perin eredi;

Coll.: 2176 - E.V 22 . Riportata su CD 101

Giovanni Angelo Lottini oratore, poeta e scultore, religioso dell'Ordine dei Servi, nacque a Firenze nel 1549 e morì nel 1629. Egli compose quattro sacre rappresentazioni e un unica tragedia, la Niobe. La lettera dedicatoria di Papirio Papagalli "All'Ill.re Sig.re e Patron Mio Sempre Osservandiss. Il Signor Giulio Sorrifanti Nobile Pistoiese" é datata: Vicenza 20 mar. 1595 in cui dice che sarebbe stato "di maggior contento" se l'opera fosse stata parto del suo ingegno, avendola trovata degna di pubblicarla. Non c'é quest'opera in Clubb né in Bregoli Russo.


Calmo, Andrea <1509-1571>

2. Rhodiana comedia stupenda, & ridiculosissima, del famosissimo Ruzante. Piena d'argutissimi motti, in uarie lingue recitata. Di nuouo con somma diligenza riueduta, & corretta

In Vicenza: appresso gli Heredi di Perin Libraro, 1598

119 p. ; 8o. Segn.: A-H8.

Impronta : amia a.ia ,&a. ucme (3) 1598 (A)

Cors.; rom. Capilettera calcograf. Marca tip. al frontespizio non censita: imperatore con ai piedi un globo con sopra un'aquila.

Calmo, Andrea <1509-1571>; Ruzzante; Perin eredi;

Coll.: 2394 - E.II 26. Riportato su CD 19

Andrea Calmo, (Venezia 1510 ca. - 1571), fu attore e commediografo. Misteriosa e ancora tutta da scoprire é la vita di questo letterato veneziano. L'unico documento diretto finora noto é il suo testamento, datato 1568, conservato insieme a quello della moglie all'Archivio di Stato di Venezia. Scrisse commedie di grande successo, da lui stesso interpretate, fino a quando, nel 1560, si ritirò dalle scene. Di lui rimangono anche quattro libri di "Lettere" in dialetto veneziano, vasta congerie di battute e dialoghi di spirito, che dedicò ad alcuni artisti contermporanei, come l'Aretino o il Tintoretto. Scrisse opere teatrali, tra cui "Le giocose moderne et facetissime ecloghe pastorali, sotto bellissimi concetti, in nuovo sdrucciolo, in lingua materna" (Venezia, 1553), e anche versi in dialetto veneziano, sul modello petrarchesco. I personaggi presenti nelle commedie calmiane sono i tipi più diffusi della letteratura popolaresca che inconinciava a circolare verso la metà del secolo, parlano in "burlesco" ossia il linguaggio dei "buli": veneziano, cittadinesco inframezzato da termini e da espressioni gergali. La commedia fu attribuita al Ruzzante ma l'Allacci cita l'affermazione di Andrea Calmo che l'opera era sua. Alfred Mortier nel suo libro: Un dramaturge populaire de la Renaissance Italienne, la considera opera del Calmo, ispirata dal Beolco.


Ruzzante

3. Tutte le opere del famosissimo Ruzante, di nuouo con diligenza riuedute, & corrette. Et aggiuntoui un sonetto, & una canzone dell'istesso auttore. Al m. mag. sig. Vespasiano Zogiano gentil'huomo vicentino

In Vicenza: per gli heredi di Perin Libraro, 1598

9 pt. ; 8o

Impronta : poma a,re dea. paPo (33) 1598 (A)

Il frontespizio generale e seguito da 5 c., segn. A6, comntenenti le dediche dello stampatore a Vespasiano Zogiano e ai lettori e un sonetto di Ruzante. Singole parti annunciate sul verso di carta 2. Marca sui front. Var. B: altra emissione con front. ristampato e note tipografiche: In Vicenza, appresso Domenico Amadio. MDCXVII

Ruzzante; Perin eredi;

Coll.: 2393 - E.II 25. Riportate su CD 130

Angelo Beolco detto il Ruzzante, commediografo, comico e poeta, nacque a Padova forse nel 1502 e ivi morì nel 1542. Ruzzante fu il figlio naturale di un medico padovano. Dedicò quasi tutta la vita all'amministrazione delle proprietà familiari e dei beni agrari dell'amico di sempre, il nobile Alvise Cornaro. La sua unica grande passione, però, la ebbe nel teatro: iniziò ad interessarsene nel 1521, in occasione dei festeggiamenti per Federico Gonzaga, e fu sia autore sia attore. Da uno dei suoi più riusciti personaggi, il contadino Ruzzante, goffo e sensuale, goloso e poltrone che assai spesso compare nelle sue commedie, prese lo pseudonimo col quale divenne famoso. Egli scrisse e recitò farse e commedie prevalentemente in dialetto padovano, cioè dialetto della terraferma che per i Veneziani erano parlate inferiori di carattere comico. Egli si propose di rappresentare gente semplice di campagna e di città aliena da ogni forma di raffinatezza intellettuale e psicologica, senza però intenti di critica sociale. Ma se i suoi persognaggi sono estremamente semplici, talvolta felicemente ingenui, tutt'altro che ingenua é l'arte del Ruzzante, maturata in un ambiente di raffinata cultura, scaltrita e sensibile. Le sue commedie sono improntate ad uno schietto umorismo a volte venato da una nota di malinconia. Le opere del Ruzzante furono pubblicate per la prima volta nel 1548 ma migliore viene reputata la stampa del 1584 di Vicenza per Giorgio Greco. La lettera dedicatoria del tipografo "Al molto Magnifico Signor Mio Osservandiss. il Sig. Vespasiano Zogiano" é datata: Vicenza 20 set. 1584. Seguono nell'ordine: Piovana, Anconitana, Rhodiana, Fiorina, Vaccaria, Moschetta, Due dialoghi, Dialogo, Tre orazioni, Canzone. Nella Piovana, nell'Anconitana e nalla Vaccaria Ruzzante si é in vari modi rifatto a Plauto, quindi all'autore tutto campestre e popolare occorre aggiungerne un altro più letterario, proveniente dalla tradizone della commedia classica. Nella Fiorina, la semplicità della trama conferma il senso della verità artistica del Beolco. Per la Rhodiana vedere Andrea Calmo.