Pagani, Antonio Giuseppe & C.: 1 schede
Andolfati, Pietro <sec. 18-19>
1. Rappresentazioni teatrali di Pietro Andolfati dedicate all'illustrissima accademia del regio teatro degl'infuocati tomo primo (-secondo)
Firenze: nella stamperia di Ant. Gius. Pagani, e comp., 1791-1792
2 v. ; 8.
Impresa dell'accademia degli Infuocati (A tempo infuocati) sui front.
Andolfati, Pietro
Pietro Andolfati (Milano ca. 1750-Piacenza? ca. 1830.), artista, comico e maestro di recitazione di moltissima fama, condusse compagnie per proprio conto che sempre avevano qualche attore di merito. Diresse per vari anni l'Accademia Filodrammatica di Milano, a quei dì tra le più celebri d'Italia. Il Teatro Filodrammatico, disegno di Polak e di Canonica, si chiamava Patriottico per le idee repubblicane allora dominanti. Si volle esprimere l'eguaglianza naturale in un'Accademia, col sostituire ai palchetti le gallerie: così ne venne una sala che esce dal comune per l'origine e le forme. Ivi comparvero sulle scene Vincenzo Monti (che ora vi ha un busto), Carlo Porta ed altri insigni autori ed attori. Vi cominciarono la loro carriera Francesco righetti e Giuditta Pasta, ve l'ha finita Augusto Bon e continuata Alamanno Morelli. Colà si conservano decorazioni dipinte dagli artisti migliori e singolarmente un comodino d'Appiani rappresentante la Virtù che fuga i Vizi, tenuto con quelle ingegnose cautele che merita opera siffatta. Di mano d'Appiani son pure la medaglia a chiaro-scuro della volta e i disegni degli ornamenti dei parapetti, eseguiti dal Vaccani. Pietro Andolfati lasciò varie traduzioni e così la traduzione in prosa delle commedie in versi martelliani di Carlo Goldoni. Tornò sulle scene vecchissimo e morì in miseria nella Drammatica Compagnia del figlio. (Cfr.: Dizionario biografico dei più celebri poeti ed artisti melodrammatici ... Di Francesco Regli)
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