Zatta, Alessandro: 2 schede
Cicognini, Giacinto Andrea
1. Gli due anelli opera famosissima del signor dottor Giacinto Andrea Cicognini. Dedicata al molto illustr. sig. sig. e patron osser. il sig. Zuane epis. quondam Corsin
In Venetia: appresso Alessandro Zatta, 1670
[8], 172 p. ; 12o. Segn.: A4 A-F12 G14.
Impronta : a-i, hio. u-n- cofe (7) 1670 (R)
Il nome del tipografo Zatta appare in calce alla lettera dedicatoria mentre al frontespizio quello di Francesco Nicolini.
Cicognini, Giacinto Andrea; Zatta, Alessandro;
Coll.: 2346 - E.III 40
Brignole Sale, Anton Giulio
2. Il geloso non geloso, comedia del signor Antongiulio Brignole Sale
Venetia: presso Alessandro Zatta, 1663
96 p. ; 12o. Segn:: A-D12
Impronta : lico uiso a-a- sime (3) 1663 (R)
Brignole Sale, Anton Giulio; Zatta, Alessandro;
Coll.: 2294 - E.IV 68
Il marchese Anton Giulio Brignole Sale (Genova 1605 – Genova 1662 o 1665) fu religioso, diplomatico e scrittore italiano. È conosciuto quale autore di testi satirici e teatrali nonché di romanzi biografici e scritti di contenuto religioso e agiografico. Figlio di doge, Anton Giulio fu senatore della Repubblica di Genova, sia pure per soli sei mesi e come ambasciatore svolse opera di diplomazia in Spagna. Nel 1647, rimasto vedovo per la prematura morte di Paolina Adorno, decise di lasciare la vita pubblica per prendere i voti ed entrare a far parte della Compagnia di Gesù. La sua figura è considerata, per cultura e prestigio, una fra le maggiori del secolo d'oro dei Genovesi. Come letterato, Brignole Sale fu esponente della scuola barocca genovese e quale esponente della Repubblica di Genova, a quel tempo nel suo massimo splendore, si fece ritrarre da Van Dyck in un ritratto divenuto celebre conservato nella galleria di Palazzo Rosso. Brignole Sale fu autore di testi di carattere religioso, fra cui una biografia romanzata di Sant'Alessio (da lui definita libricciuolo), ma che ebbe in Francia due traduzioni e varie ristampe, ma anche di commedie scritte in più lingue, fra cui la lingua genovese, in cui, secondo l'uso del tempo, trasfuse la sua vena satirica e polemica. In particolare, nell'opera "Li comici schiavi", creò la maschera genovese del Caporale Berodo, sorta di sbruffone soldato le cui vanterie sono oggetto di sberleffi. Era ascritto all'Accademia degli Addormentati.
Giacinto Andrea Cicognini (Firenze, 1606 – Venezia ?, 1650) figlio del poeta e drammaturgo Jacopo Cicognini, acquisì una notevole fama sia come drammaturgo che come librettista, producendo diversi lavori drammatici, tragedie, commedie, commedie sacre e libretti d'opera, quasi tutti scritti per i teatri d'opera veneziani. I suoi drammi furono musicati dai più celebri compositori dell'epoca, fra i quali si ricordano Francesco Cavalli, Antonio Cesti e Francesco Lucio. Cicognini fu una delle figure più importanti del dramma per musica del XVII secolo, nel quale egli fuse elementi sia di stampo tragico che comico e ricevendo talvolta alcune influenze dalla letteratura spagnola dell'epoca. I suoi lavori più celebri furono L'Orontea e Il Giasone (musicati rispettivamente da Cavalli e da Lucio), i due melodrammi più popolari in Europa durante il Seicento. Degli autori di comedie che leggevo e rileggevo spesso, il mio preferito era Cicognini", scrisse Goldoni nei "Mémoires", a conferma della larga fortuna che ancora nel Settecento ebbe l'ingente produzione dello scrittore fiorentino. Cfr., sull'arte del Cicognini: Sanesi, cit.; Belloni, Il Seicento, pp. 268-268, 290-291 e passim; Renda-Operti, 296-297. Cfr. Flavia Cancedda e Silvia Castelli, Per una bibliografia di Giacinto Andrea Cicognini. Successo teatrale e fortuna editoriale di un drammaturgo del Seicento, Firenze, 2002.