Busdraghi, Vincenzo: 2 schede
Cavalcanti, Bartolomeo <1503-1562>
1. Giuditio sopra la Tragedia di Canace & Macareo con molte utili considerationi circa l'arte tragica, et di altri poemi con la Tragedia appresso
[Lucca: Vincenzo Busdrago] (In Lucca: per Vincentio Busdrago, a di 4. di Maggi)
95, [1] c. ; 8o. Segn.: A-B8 C-Y4.
Impronta : lea- coma reia netr (3) 1550 (R)
Cors.; rom. Iniziali e cornice xil. La tragedia Canace di Sperone Speroni inizia con proprio front. a c.55. Marche di Busdrago sui front.(n.c. e Z465) e in fine n.c. (drago). Var. B: magio in luogo di maggio nel colophon
Cavalcanti, Bartolomeo <1503-1562>; Speroni, Sperone <1500-1588>; Busdraghi, Vincenzo;
Coll.: 2122 - E.VI 35
Prima edizione delle osservazioni di Cavalcanti sulla Canace di Speroni e quarta edizione della tragedia stessa. Tre edizioni apparvero nel 1546. Per secoli questo scritto, pubblicato anonimo per la prima volta nel 1550 a Lucca da Vincenzo Busdrago, fu considerato opera di Bartolomeo Cavalcanti. Di gran lunga più probabile pare ai nostri giorni l'attribuzione al Giraldi, cui l'opera é formalmente dedicata (cfr.: Speroni, Sperone Canace e scritti in sua difesa, p. XXIII-XXIX.) Il tomo contiene anche: Canace tragedia di messer Sperone Speroni (Padova 1500-1588) nobile padouano, che inizia con proprio front. a c.55. La Canace composta nei primi mesi del 1542 (ad un anno di distanza dell'Orbecche del Giraldi) fu subito sottoposta al giudizio statutario dei membri dell'Accademia padovana degli Infiammati, e fu divulgata manoscritta dentro e fuori l'ambito padovano suscitando ben presto inevitabili ed animose discussioni che si protrassero per oltre mezzo secolo. Dopo la I ed. del 1546 di Vincenzo Valgrisi, Venezia, la tragedia fu ristampata 4 volte. L’autore a causa delle polemiche che l’opera suscitò, cercò di sedarle con l’Apologia (1550), poi rimasta incompiuta.
Baroncini, Giuseppe <m. 1547?>
2. Tragedia di m. Giuseppe Baroncini da Lucca
In Lucca: per lo Busdrago, 1552
[24] c. ; 8°. Segn.: A-C8
Impronta : o;lo e.re aizi LaAn (C) 1552 (R)
Marca (Z465) sul front. Cors.; rom. Fregi xil. Rilegata con Scilla. Tragedia di m. Cesare de' Cesari.
Baroncini, Giuseppe
Coll.: 11699 - E.V 29. Riportata su CD 9/2
Giuseppe Baroncini, poeta faentino o lucchese, morto prima del 1547, autore di numerosi sonetti, canzoni, madrigali e di cui, dell’opera teatrale, rimane soltanto questa tragedia. L'Allacci dice che potrebbe intitolarsi "Flaminio" che fu rappresentato a Bologna nel 1542 "in casa di M. Nicolò Liena all'hora auditore di ruota" a spese degli studenti lucchesi. Fondata su una fragile trama favolistica riflette nell'inconsistenza psicologica dei personaggi e nell'ingenuità della struttura classica, l'incerta applicazione dei canoni aristotelici da parte dei primi seguaci del Giraldi.
Comprende:
Canace Tragedia di messer Sperone Speroni Padouano.