Amenta, Niccolo <1659-1719>: 4 schede
Amenta, Niccolo <1659-1719>
1. La Carlotta commedia del Dottor signor Niccolo Amenta. All'Altezza Serenissima D'Emanuel Maurizio di Lorena Principe d'Elbeuf
In Vinegia: a spese di Bernardo Michele Raillard, 1708
[16] c., 200, [2] p. ; 4o. Segn.: a4, b, ast.4, 2ast4, 3ast2, A-Z4, A-2B4.
Impronta : rero e,c- o?a, pavo (3) 1708 (R)
Stemma gentilizio al frontespizio. Var. B.: In Vinegia : a spese di Bernardo Michele, 1708, con composizione del rigo di stampa che presuppone la presenza del cognome. Disegni a china al verso del frontespizio e nelle sguardie finali.
Amenta, Niccolo <1659-1719>; Raillard, Bernardo Michele;
Coll.: 2290 - E.IV 64
Amenta, Niccolo <1659-1719>
2. La Costanza, commedia del dottor signor Nicolo Amenta
In Napoli: a spese di Michele-Luigi Mutio, 1699
[8], 164, [1] p. ; 15 cm.
Impronta : a-e- o.mi mio. tePi (3) 1699 (A)
Amenta, Niccolo <1659-1719>; Muzio, Michele Luigi;
Coll.: 2289 - E.IV 63
Niccolò Amenta, avvocato, uomo di lettere e professore di diritto, nato a Napoli nel 1659 ed ivi morto nel 1717. Non avendo avuto fortuna nella pratica forense, cercò sollievo negli studi aderendo a quel movimento di idee che fu rappresentato a Napoli specialmente dalla famosa Accademia degli Investiganti (antiaristotelica), di cui subì fortemente l'influsso. Ebbe particolare predilezione per i trattenimenti teatrali e si applicò alla riforma del teatro comico formando una compagnia di filodrammatici e compose sette commedie, nelle quali cercò tradurre in atto i suoi ceriteri rinnovatori, senza però rinnegare la tradizone classica. Esse furono: la Gostanza (1699), il Forca (1700), la Fante (1701), le Somiglianze (1706), la Carlotta (1708), la Giertrude (1717), e le Gemelle (1718).
Amenta, Niccolo <1659-1719>
3. La Fante commedia del Dottor Sig. Nicolo Amenta. All'Illustri.mo, ed ... D. Carmine Nicolo Caracciolo...
In Napoli: presso Antonio Gramignani, 1701
[12] c., 167 p. ; 12o. Segn.: a12, A-G12. Bianca l'ultima c
Impronta : o-d' i-on e-i- IpBi (3) 1701 (A)
Amenta, Niccolo <1659-1719>; Gramignani, Antonio;
Coll.: 2287 - E.IV 61
Niccolò Amenta, avvocato, uomo di lettere e professore di diritto, nato a Napoli nel 1659 ed ivi morto nel 1717. Non avendo avuto fortuna nella pratica forense, cercò sollievo negli studi aderendo a quel movimento di idee che fu rappresentato a Napoli specialmente dalla famosa Accademia degli Investiganti (antiaristotelica), di cui subì fortemente l'influsso. Ebbe particolare predilezione per i trattenimenti teatrali e si applicò alla riforma del teatro comico formando una compagnia di filodrammatici e compose sette commedie, nelle quali cercò tradurre in atto i suoi ceriteri rinnovatori, senza però rinnegare la tradizone classica. Esse furono: la Gostanza (1699), il Forca (1700), la Fante (1701), le Somiglianze (1706), la Carlotta (1708), la Giertrude (1717), e le Gemelle (1718).
Amenta, Niccolo <1659-1719>
4. Le gemelle commedia di Niccolo Amenta avvocato napoletano
In Napoli: nella stampa di Mich. Luigi e Anton Muzio si vende nella sua libraria sotto l'infermaria di S. Maria la Nova, 1722
[16], 138, [1] p. ; 12o.
Amenta, Niccolo <1659-1719>; Muzio, Michele Luigi & Muzio, Antonio;
Coll.: 2288 - E.IV 62
Niccolò Amenta, avvocato, uomo di lettere e professore di diritto, nato a Napoli nel 1659 ed ivi morto nel 1717. Non avendo avuto fortuna nella pratica forense, cercò sollievo negli studi aderendo a quel movimento di idee che fu rappresentato a Napoli specialmente dalla famosa Accademia degli Investiganti (antiaristotelica), di cui subì fortemente l'influsso. Ebbe particolare predilezione per i trattenimenti teatrali e si applicò alla riforma del teatro comico formando una compagnia di filodrammatici e compose sette commedie, nelle quali cercò tradurre in atto i suoi ceriteri rinnovatori, senza però rinnegare la tradizone classica. Esse furono: la Gostanza (1699), il Forca (1700), la Fante (1701), le Somiglianze (1706), la Carlotta (1708), la Giertrude (1717), e le Gemelle (1718).
Niccolò Amenta, avvocato, uomo di lettere e professore di diritto, nato a Napoli nel 1659 ed ivi morto nel 1717. Non avendo avuto fortuna nella pratica forense, cercò sollievo negli studi aderendo a quel movimento di idee che fu rappresentato a Napoli specialmente dalla famosa Accademia degli Investiganti (antiaristotelica), di cui subì fortemente l'influsso. Ebbe particolare predilezione per i trattenimenti teatrali e si applicò alla riforma del teatro comico formando una compagnia di filodrammatici e compose sette commedie, nelle quali cercò tradurre in atto i suoi ceriteri rinnovatori, senza però rinnegare la tradizone classica. Esse furono: la Gostanza (1699), il Forca (1700), la Fante (1701), le Somiglianze (1706), la Carlotta (1708), la Giertrude (1717), e le Gemelle (1718).