Corso, Rinaldo <1525-1582>: 1 schede
Corso, Rinaldo <1525-1582>
1. Panthia tragedia di Rinaldo Corso
In Bologna: appresso Alessandro Benacio & Giouanni Rossi compagni, 1560
[32] c. ; 8o. Segn.: A-D8. Esemp. mutilo dell'ultima carta.
Impronta : a.to a.si tee: InBa (C) 1560 (R)
Cfr.: Edit16. Marca n.c. sul front. Cors.; rom. Inziali xil. Ristampa della I. ed. del 1550.
Corso, Rinaldo <1525-1582>; Benacci, Alessandro & Rossi, Giovanni;
Rinaldo Corso letterato, grammatico e giureconsulto, nacque a Verona nel 1525 e morì a Strongoli nel 1582. Fu al servizio dei Correggio, conti della città omonima, poi vestì l'abito talare e divenne vescovo di Strongoli nel 1579. Nel 1549 pubblicava i Fondamenti del parlar Thoscano, aureo libretto grammaticale che gli valse l'ammirazione di tutti i letterati di quell'epoca ed il plauso di Ortensio Landi. Nel 1555 pubblicava "Delle private rappacificazioni", opera d'indole legale, assai caratteristica. Lo stesso anno usciva un "Dialogo sul ballo" e, nel 1558, curava "Tutte le rime" di Vittoria Colonna Marchesa di Pescara con l'esposizione dello stesso. Le sue poesie di vario genere vennero assai apprezzate. Annotò le rime di Petrarca, si dice traducesse in versi italiani gran parte dell'Iliade d'Omero e si dedicò pure al teatro, scrivendo una tragedia: la Panthia. Fu fondatore dell'Accademia Filogariti prima del 1554. Oggi Rinaldo Corso è ancora ricordato dalla critica per la sua grammatica, che ebbe parecchie riedizioni. La lettera dedicatoria é indirizzata alla "marchesa di Pescara, la S. Issabella Gonzaga Daualo d'Aquino"