Dottori, Carlo <1618-1686>: 2 schede

Dottori, Carlo <1618-1686>

1. La Zenobia di Radamisto opera scenica del signor co. Carlo di Dottori. Dedicata all'illustrissimo signor Gio. Isaia Bar. de Hartig, ..

In Venetia: per Gio. Francesco Valuasense, 1686

89, [7] p. ; 12o. Segn.: A-D12

Impronta : o.pe a-a- len- diVo (7) 1686 (R)

Antiporta xilogr. Corona sul front.

Dottori, Carlo <1618-1686>; Valvasense, Giovanni Francesco;

Coll.: 1835 - F.II 27

Carlo de' Dottori nacque a Padova nel 1618 (morì nel 1685). Ebbe una vita avventurosa. Fu al servizio di Eleonora Gonzaga, segretario a Roma del cardinale Rinaldo Este, poeta cesareo a Vienna presso Leopoldo d'Asburgo. Scrisse poemi e melodrammi. Le sue rime sono raccolte in Poesie liriche (1643), Odi (1647 e 1651), Canzoni (1650). Scrisse anche un romanzo erotico-mitologico, Alfenore (1644). Il suo Aristodemo (1657) fu riscoperto da *B. Croce nel XX secolo, e viene considerata una delle migliori tragedie del XVII secolo. Ritmo serrato delle scene, contrapposizione teatralmente efficace di due grandi personaggi, il tiranno Aristodemo che incarna la ragion di stato, e Merope figura gentilissima, ricca di pathos, reinterpretata come vittima in senso cristiano. Notevole è anche il poema eroicomico L'asino (1652), con la sua accesa fantasia, incline alla deformazione ca ricaturale e iperbolica


2. 3: Tomo terzo, ed ultimo. In cui si contengono Il Solimano del Bonarelli. L'Alcippo del Ceba. L'Aristodemo del Dottori. La Cleopatra del cardinal Delfino non piu stampata

In Verona: presso Jacopo Vallarsi, 1725

XVI, 376 [i.e. 378, 2] p. ; 8o. Segn.: [ast]8 A-Y8 Z/1/2 ch/2. - Front. a c. [ast]2. Bianche la prima e l'ultima c. Ripetute le p. 96-97.

Impronta : d'a, i-i- tii? MoSo (3) 1725 (R)

Ed. diversa da BVEE032347: per es., in un tit. del front. l'a-capo ha: "... La Cleopatra del Cardinal Delfino / non piu stampata"; nel "Solimano" a c. [ast]7v (p. (XIIII)) all'ultimo rigo si legge: "... continuo ricevo, umilissime grazie ren-"; nell'"Alcippo", a c. I4r (p.133), nella dedica di A. Ceba a Marc'Antonio Doria al primo rigo del testo si legge: "Le mie Tragedie vengono vo-"; nell'"Aristodemo" a c. M6v (p.186) nel richiamo in calce si legge: "Aris. E"; nella "Cleopatra", nell'introduzione storica (del Maffei) a c. T4r (p.293) all'ultimo rigo si legge soltanto: "stampa.".

Dottori, Carlo <1618-1686>; Delfino, Giovanni <1617-1699>; Bonarelli, Prospero ; Ceba, Ansaldo;

Coll.: 2921 - B.III 6