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Iudit, et Esther. Tragedie di Federigo Della Valle

In Milano: per gli heredi di Melchior Malatesta stampatori regij e ducali, 1627

2 v. ; 4o

Fregio sul front

Malatesta, Melchiorre eredi;

Federico Della Valle (Asti, 1560–Milano, 1628), drammaturgo italiano, fu considerato il maggiore autore tragico italiano prima di Vittorio Alfieri. La sua vita ci è perlopiù sonosciuta; anzi, il valore della sua produzione è stato scoperto solo grazie alla rivalutazione che ne fece Benedetto Croce. Della Valle visse alla corte di Carlo Emanuele I di Savoia, dal quale ricevette l'incarico di mettere in scena una tragicommedia, Adelonda di Frigia, nel 1595. Nel 1607 si trasferì a Milano presso il governatore spagnolo della città, dato che era sempre stato filospagnolo. Le tre opere della produzione di Della Valle sono: La reina di Scotia (1628), Ester e Iudit (1627) che vennero scritte nell'ultimo decennio del Cinquecento e forse anche nei primi anni del Seicento, sebbene pubblicate più tardi. Della Valle fa sempre riferimento al modello della tragedia greca, privo di divisione interna e di prologo; nelle sue opere sono poi presenti segni del suo profondo spirito religioso, in sintonia con l'atmosfera culturale della Controriforma. Proprio per tale motivo la sua prima tragedia, La reina di Scotia, si ispira ad un dramma storico recente, quello della cattolica Maria Stuarda condannata a morte dall'anglicana Elisabetta I nel 1587. Anche le due tragedie di argomento biblico hanno due donne per protagoniste: nella prima Ester, nella seconda, Iudit, Giuditta. Il teatro di Della Valle è privo di effetti spettacolari e mira da una parte a creare atmosfere, dall'altra a studiare l'animo dei personaggi, approfondendone la psicologia.