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Accademia dei Filodrammatici |
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Marca "Serpente accollato a pianta di giglio fiorita, che lascia cadere a terra la vecchia pelle. Motto: Novus exorior.": una scheda
Il furto comedia di Francesco d'Ambra cittadino, e accademico fiorentino. Nuouamente ristampata.
In Fiorenza: appresso i Giunti, 1564. [4], 48 c. ; 8°. Segn.: A4 A-C8 D-E12. Impronta: taIO e.a- a.sa nane (3) 1564 (R) Marca: Serpente accollato a pianta di giglio fiorita, che lascia cadere a terra la vecchia pelle. Motto: Novus exorior. Marca tip. sul front. cfr. I Giunti ecc., fig.7. Alle cc.A2r-A3r dedicatoria del curatore Frosino Lapini. La descrizione dell'ediz. in I Giunti ecc., n.352 é imprecisa, l'esemplare presente in Marucelliana (R.U.456) é l'ediz. descritta al n.353 dei suddetti annali. II. ed. (L'originale é del 1560). Coll.: 2400 - E.II 32. Riportata su CD 34 Francesco D'Ambra commediografo e letterato, nacque a Firenze nel 1499 e morì a Roma nel 1558. Nel 1541 fu tra i primi iscritti all'Accademia degli Umidi poi Fiorentina, insieme al Grazzini, dove teneva conferenze e lezioni sui maggiori poeti toscani e commenti sui sonetti petrarcheschi. Nel 1543 fu eletto consigliere del console dell'Accademia. Il successo del "Furto" contibuì alla sua ascesa alle cariche maggiori: nel 1549 fu eletto console, nel 1551 riformatore della lingua toscana, in una commissione di 5 membri col Varchi e il Giambullari. Compose tre commedie citate dal Dizionario della Crusca che furono pubblicate a Firenze dopo la sua morte e furono ristampate numerose volte. Imitò la commedia latina ma escogitando abili intrecci con vivace dialogo ispirandosi ai modelli della letteratura comica e novellistica contemporanea. La lettera dedicatoria di m. Frosino Lapini al lettore é senza data. La commedia fu scritta "a requisizione del suo intrinsichissimo et singulare amico Antonio Del Giocondo" che la concesse agli Accademici Fiorentini che la rappresentarono con gran pompa nel 1543. Fu rappresentata in seguito in molti luoghi d'Italia. |
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