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Marca "In cornice: donna (Umilta) schiaccia con un piede il leone (Superbia). Motto: Sic omnia cedunt humilitati.": una scheda

D'Ambra, Francesco <1499-1558>

Il Furto comedia di M. Francesco D'Ambra cittadino, & accademico fiorentino
In Venetia: appresso Marc'Antonio Bonibelli, 1596. Nuouamente data in luce
55, [1] c. ; 8o.
Impronta: e-e- a?c- e.h? chHo (3) 1596 (R)
Marca: In cornice: donna (Umilta) schiaccia con un piede il leone (Superbia). Motto: Sic omnia cedunt humilitati.
A cura di Frosino Lapini, il cui nome figura nella pref. Marca (V494) sul front. Cors.; rom. Iniziali e fregi xil.

Bonibello, Marco Antonio; Lapini, Eufrosino

Coll.: 2398 - E.II 30
Francesco D'Ambra (Firenze 1499-Roma 1558) commediografo, nobile fiorentino, nel 1541 fu tra i prini iscritti all'Accademia degli Umidi poi Fiorentina, insieme al Grazzini, dove teneva conferenze e lezioni sui maggiori poeti toscani e commenti sui sonetti petrarcheschi. Nel 1543 fu eletto consigliere del console dell'Accademia. Il successo del Furto contibuì alla sua ascesa alle cariche maggiori: nel 1549 fu eletto console, nel 1561 riformatore della lingua toscana, in una commissione di cinque membri col Varchi e il Giambullari. Morì a Roma dove non si sa quando si fosse trasferito. Compose tre commedie, citate dal Dizionario della Crusca che furono pubblicate a Firenze dopo la sua morte e furono ristampate numerose volte. Imitò la commedia latina ma escogitando abili intrecci con vivace dialogo ispirandosi ai modelli della letteratura comica e novellistica contemporanea.
 
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