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Accademia dei Filodrammatici |
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Marca "MARCA NON CENSITA": 17 schede1. Calestri tragedia nuoua del s. Carlo Turco asolanoIn Vinetia : [Aldo Manuzio, il giovane], 1585. [52] c. ; 8o. Segn.: A-F8G4. Impronta: m-di lao, o,e, AcCo (C) 1585 (R) Marca: MARCA NON CENSITA A cura di Lelio Gavardo, il cui nome figura nella pref. Marca n.c. di Aldo Manuzio il giovane sul front. Cors.; rom. Iniziali e fregi xil. I ed.
Gavardo, Lelio<fl. 1590>; Manuzio, Aldo <2.> Carlo Turco. avvocato, filosofo, letterato e poeta, nato ad Asola (Mn), fiorì negli anni 1548-1575. La lettera dedicatoria di Lelio Gavardo al "Sig. Sforza Pallavicino marchese di Busseto" é datata 31-dic.-1584. 2. Il Califfo di Bagdad ossia i tre gobbi di Damasco commedia in tre atti. Il pitocchetto commedia in un attoMilano: da Placido Maria Visaj tipografo librajo nei Tre Re, 1830 80 p. ; 14 cm. Segn.: [1]8 2-5/8. Impronta: AD++ c-ne d.O. medi (7) 1830 (A) Marca: MARCA NON CENSITA Biblioteca ebdomadaria teatrale; 111 Marca (monogramma PMV) sul front. Comprende: Coll.: 10273 - D.III 15 3. Componimenti giouenili del signor Nicolo Bellausa triuisano ...In Treuigi: appresso Angelo Mazzolini, 1590 (In Treuisi: presso Angelo Mazzolini, 1590) [16], 19, [2], 41, [15] c. ; 8°. Segn: A-D8 E4, /2A-E8 F4, /3A8, 4A4. Impronta: e.a. e.to neo. PeAc (3) 1590 (R) Marca: MARCA NON CENSITA Marca n. c. in fine. I ed unica ed. conosciuta. Coll.: 2083 - E.VII 73. Riportato su CD 11 Niccolò Bellausa poeta, nato a Treviso, fu attivo alla fine del sec. 16. L'opera contiene Rime diverse e la Torriana favola pastorale. Mancano: la Flavia comedia nova, la Saltore del mag. Sig. Francesco Sugana, il Canto di Polifemo a Galatea, annunciate a c. (3)v. La lettera dedicatoria dell'autore "All'Illustriss. Sig. Pascal Cicogna Senator Veneto, nipote di Sua Serenità, mio Sig. osservandiss." é datata: Treviso, in cui va "sacrando questo mio povero voto al Tempio della casa Cicogna". Segue una poesia dedicata all'autore da Bartolomeo Burchelatus fisico che comincia così: "Impavido inter Academicos Cospirantes. Belle Ausa est tua Musa". L'Accademia trevisana dei Cospiranti fu fondata in quell'anno. 4. Il corsaro Arimante fauola maritima di Lodouico Aleardi academico olimpico vicentino. All'illustriss. ... conte Giacomo conte di Coll'alto, ...In Vicenza: presso Lorenzo Lori, e Giacomo Cescato, 1610 (Nella stamparia di Francesco Grossi) 216 p. ; 12o. Segn.: A-Ioo. Impronta: r-i- tea, a.a, EtMa (3) 1610 (A) Marca: MARCA NON CENSITA Marca? (sole raggiante) sul front. Cors. Iniziali e fregi xil. Contiene a c. I6r. con proprio front. e stessa impresa tipografica: "Glauco schernito. Favoletta da recitarsi in musica per gli intermedi del Corsaro Arimante..." I. ed.
Grossi, Francesco; Lori, Lorenzo & Cescato, Giacomo Coll.: 1926 - F.I 61 Lodovico Aleardi di Vicenza, figlio di certo Bernardino Aleardi notaio, vissuto tra il XVI e il XVII secolo, fu lettterato, poeta ed autore di tragedie e svariate "favole boschereccie e marrittime". Egli ebbe fama a quei tempi di "poeta più che mediocre" degno non solo che si annoverasse tra gli Accademici Olimpici, ma che presiedesse nel 1561 a quel ragguardevole consesso come "Censore". Il Conte Mazzucchelli trascelse le opere di Lodovico, tra cui "Il Corsaro Ariamnte". Dedica in prosa e sonetto, entrambi dell'A. al "Conte Giacomo, conte di Coll'Alto e Sansalvadore." Prima edizione di questa pièce in cinque atti in versi e prologo nella persona di Nettuno, ambientata nell'isola di Lissa. 5. Il Diogene accusato. comedia del Caliginoso Accademico Gelato. dedicata all'illustrissimo sign. Nicolo CornaroIn Venetia: [Fioravante Prati] ad instantia di Gasparo Bindoni, 1598 132 c. ; 12o. Segn.: A-L/1/2. Impronta: e,mo uee, rota SiPa (3) 1598 (R) Marca: MARCA NON CENSITA Il nome dell'A., Melchiorre Zoppio, figura nella pref. a c. A2r. Marca n.c. (tre alberi su cui sono posate tre colombe) di Fioravante Prati sul front. Cors.; rom. Iniziali e fregi xil. I. ed.
Bindoni, Gaspare <2.>; Prati, Fioravante Melchiorre Zoppio nato a Bologna nel 1554 e morto ivi nel 1634, figlio di Girolamo fu fondatore, nel 1588, dell'Accademia dei Gelati dove era detto Caliginoso. Seguì come il padre la carriera della medicina e dell'insegnamento. Insegnò filosofia a Macerata poi a Bologna per 50 anni. Oltre a vari opuscoli di scarso interesse lasciò due commedie: Il Diogene accusato, Il Giuliano e quattro tragedie: Amleto, Medea, Creusa, Meandro. La lettera dedicatoria del tipografo a Nicolò Cornaro, fratello del Vescovo di Padova e cognato del doge Grimani, é datata Bologna, 25 ott. 1598. 6. Le donne avvocate commedia inedita in tre atti dell'avvocato Antonio Sografi Far male per far bene commedia in due atti di F.A. BonMilano: da Placido Maria Visaj tipografo-librajo ne' Tre Re, 1829 94, [2] p. ; 15 cm. Segn.: [1]8 2-6/8. Impronta: TE++ e?e. e.?E Ohri (7) 1829 (A) Marca: MARCA NON CENSITA Biblioteca ebdomadaria teatrale; 57 Marca (iniziali PMV) sul front. La commedia "Far male per far bene" inizia a c. 4/6. Esemplare mutilo, contiene solo: "far male per far bene" Comprende: Coll.: 3523 - I.VIII 95 7. [5]: Fiorina comedia del famosissimo Ruzante. Non meno arguta, che piaceuole. Nouo con somma diligenza riueduta, & corretta.In Vicenza: appresso gli heredi di Perin libraro, 1598 16 c. ; 8o. Segn. A-B8 Impronta: hafa rai. pao. saOh (3) 1598 (A) Marca: MARCA NON CENSITA Marca sul front. Iniz. orn. Pubblicato in: Tutte le opere del famosissimo Ruzante, di nuouo con diligenza riuedute, & corrette. Et aggiuntoui un sonetto, & una canzone dell'istesso auttore. Al m. mag. sig. Vespasiano Zogiano gentil'huomo vicentino Coll.: 10154 - E.II 25 8. [2]: L' Hermafrodito. Comedia di M. Girolamo ParaboscoIn Vinegia: appresso Gabriel Giolito de' Ferrari, 1560 48 c. Segn.: A-D12. Impronta: ilno ezoi o.o- neAm (3) 1560 (R) Marca: MARCA NON CENSITA Marca al front. n.c. (Fenice su fiamme. De la mia morte eterna vita i vivo. Semper eadem. Iniziali: GGF) ed in fine (Z543. Senza motto). Pubblicato in: Comedie di M. Girolamo Parabosco, cioe, la Notte; l'Hermofrodito [!], il Viluppo; il Pellegrino; i Contenti; il Marinaio. Di nuovo ricorretta e ristampata. Coll.: 11776 - E.II 23 Lettera dedicatoria dell'autore "Allo Illust. et generoso Signore Abbate di S. Salvino, il S. Pandolfo Ruscellai" senza data 9. Il favore de gli dei. Drama fantastico musicale fatto rappresentare dal Serenissimo Sig. Duca di Parma nel suo gran teatro per le felicissime nozze del Serenissimo Sig. Principe Odoardo suo primo genito con la Serenissima Signora Principessa Dorotea Sofia di Neoburgo, dedicato a' serenissimi sposi. Poesia d'Aurelio Aurelj ... musica di D. Bernardo Sabadini ...In Parma: nella stampa ducale, 1690 XVI, 88, [2] p., [11] c. di tav. ripieg. : ill. ; 4o. Segn.: 42 4A-L. Impronta: o-ea a.e. reo. ChPe (3) 1690 (R) Marca: MARCA NON CENSITA
Stamperia Ducale <Parma ; prima del 1768> Aurelio Aureli (Murano, prima del 1652–Venezia, dopo il 1708) fu librettista italiano. Della sua vita si conosce poco. Discendente d'una famiglia di vetrai assai importante nel corso del Seicento, esordì nel campo operistico nel 1652 con L'Erginda. Fino al 1687 fu operativo come librettista principalmente a Venezia, ad eccezione di un breve viaggio condotto a Vienna. Nella città lagunare fu anche membro dell'Accademia Delfica, dell'Accademia degli Imperfetti e forse anche dell'Accademia degli Incogniti. Dal 1688 al 1694, al servizio del Duca di Parma, scrisse circa una dozzina di lavori drammatici, i quali vennero poi tutti musicati dall'allora compositore di corte Bernardo Sabadini. Gli ultimi libretti furono scritti a Venezia e nelle altre città della Repubblica. La sua opera include ben 50 libretti. Bernardo Sabadini (Venezia prima metà del XVII secolo–Parma, 26 novembre 1718), compositore, organista e sacerdote italiano, fu attivo come compositore di corte dal 1686 al 1700 e responsabile per gli allestimenti musicali e operistici del Nuovissimo Teatro Ducale di Parma e del Nuovo Teatro Ducale di Piacenza; per la preparazione degli spettacoli collaborò con alcuni poeti e librettisti di corte. Durante la sua attività presso la corte parmigiana gli spettacoli operistici raggiunsero elevati livelli qualitativi, comparabili a quelli dei migliori teatri italiani dell'epoca. Nel 1690 per celebrare il matrimonio di Odoando II Farnese con Dorotea Sofia di Neuburg scrisse La gloria d'Amore e Il favore degli dei. 10. La ingratitudine, comedia di Giouan Battista Araldo della illustrissima Signoria di FiorenzaIn Fiorenza, 1559 (In Firenze: appresso i Giunti, 1559). Nuouamente ristampata; [24] c. ; 8o. Segn.: A-C8. L'ultima c. bianca Impronta: reto e.i, raio chch (C) 1559 (R) Marca: MARCA NON CENSITA Giovanni Battista Araldo é pseudonimo di Giovanni Battista Dell'Ottonaio. Marca n.c. (simile a V68) sul front. Cors.; rom. Esemplare mutilo della prima carta. Coll.: 1866 - F.I 1. Riportato su CD 50 Giovanni Battista Dell'Ottonaio (1472-1527), detto l'Araldo, fu accolto ed educato nella prestigiosa compagnia di S. Giovanni Evangelista, presso la quale suo padre Cristofano ricoprì la carica di guardiano fino al 1513. Detta Compagnia, la più famosa in Firenze, istruiva ed educava la gioventù, anche Lorenzo il Magnifico vi condusse i suoi figli. Autore dotato di una brillante invenzione comica, il Dell'Ottonaio fu tra i componenti della Compagnia della Cazzuola, secondo il Vasari, gruppo di artisti, gentiluomini letterati e di autori-attori, che svolse l'importante funzione di imporre in Firenze il nuovo gusto teatrale per la commedia, riunificando le proprie esperienze nella realizzazione di spettacoli innovatori. Il testo a carattere farsesco e didascalico, fa parte di una serie di operette consimili nel tono, di vari contemporanei, tutte scritte per la Signoria di Firenze. Questa dei Giunti era l'unica edizione consociuta della commedia fino a poco tempo fa (vedi Louis George Clubb nel suo libro "Italian Plays in the Folger Library", Firenze Olschki, 1968). Neppure l'Allacci aveva segnalato altre edizioni. Esisterebbe invece una edizione di Firenze del 1526 "ad instantiam di Francesco di Giovanni Benuenuto", 24 c. 8., probabilmente la prima, ed una successiva, rilevata alla Biblioteca Trivulziana, (sfuggita catalogando la lettera D essendo intestata a Bartolomeo di Cristofano), che risulta "nuouamente ristampata e ricorrecta dal proprio auctore, ad instantiam di Bartholomeo di Matheo Castelli, 24 c. 8. Potrebbe essere la prima ristampa poiché Bartolomeo Castelli fu editore a Firenze dal 1520 al 1530. |
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