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Accademia dei Filodrammatici |
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Dolce, Lodovico: 8 schede
Il Capitano. Comedia di M. Lodouico Dolce. Di nuouo ricorretta e ristampata
In Vinegia: appresso Gabriel Giolito De' Ferrari, 1560 36, [1] c. ; 12o. Impronta: o.to a.a, ioa, EqPu (3) 1560 (R) Marca: Fenice sulle fiamme che si sprigionano da anfora retta da 2 satiri con iniziali GGF. In alto motto: De la mia morte eterna vita i vivo. In basso: Semper eadem. Marca tipografica come (Z535) al frontespizio. Iniziali xilogr. Ristampa della I ed. sempre di Giolito. Coll.: 2266 - E.IV 40. Riportata su CD 51. Lodovico Dolce, "poligrafo", (cioè autore di opere su argomenti vari, talvolta assai disparati tra loro, spesso trattati con scarsa profondità di pensiero), nacque a Venezia nel 1508, morì ivi nel 1568. Appartenne ad una delle più antiche famiglie nobili veneziane. Lavorò a lungo per Giolito, traducendo e commentando molti autori classici e contemporanei. Cinque commedie rappresentano la parte migliore della sua vastissima produzione. Bembista nella lirica scrisse rime, tragedie, poemetti mitologici e biblici, tradusse e imitò Virgilio, Ovidio, Catullo, Orazio, Cicerone, ecc. Numerosi ma senza valore anche i Trattati: Delle pietre presiose, Dell'Institutione delle donne. Notevoli le sue Osservazioni sulla volgar lingua. Il "capitano" é la traduzione quasi letterale del Miles Gloriosus di Plauto
Ifigenia tragedia di M. Lodouico Dolce. Nouamente con diligenza ristampata
In Venetia: apresso Gio. Battista, & Gio. Bernardo Sessa, 1597 52, [2] c. ; 12o. Segn.: A-D12E6. Impronta: a,a- o.te cici Noe, (3) 1597 (R) Cors.; rom. Iniziali e fregi xil. Marca sul front.
Sessa, Giovanni Battista <2.> & Sessa, Giovanni Bernardo Lodovico Dolce, "poligrafo", (cioè autore di opere su argomenti vari, talvolta assai disparati tra loro, spesso trattati con scarsa profondità di pensiero), nacque a Venezia nel 1508, morì ivi nel 1568. Appartenne ad una delle più antiche famiglie nobili veneziane. Lavorò a lungo per Giolito, traducendo e commentando molti autori classici e contemporanei. Cinque commedie rappresentano la parte migliore della sua vastissima produzione. Bembista nella lirica scrisse rime, tragedie, poemetti mitologici e biblici, tradusse e imitò Virgilio, Ovidio, Catullo, Orazio, Cicerone, ecc. Numerosi ma senza valore anche i Trattati: Delle pietre presiose, Dell'Institutione delle donne. Notevoli le sue Osservazioni sulla volgar lingua. Lettera dedicatoria: "All'Illustriss.mo Signor Giovan Bernardin Bonifatio Marchese d'Oria", datata: Venezia 1-mar.-1551. L'opera é derivata dall'Ifigenia in Aulide di Euripide che il Dolce studiava su traduzione latina di Erasmo.
Marianna tragedia di M. Lodouico Dolce. Recitata in Venetia nel palazzo dell'eccellentiss. S. duca di Ferrara, con alcune rime e versi del detto
In Venetia: appresso Paulo Vgolino, 1593. Di nuouo ristampata, & con somma diligenza ricorretta. 69, [3] c. ; 8o. Segn.: A-I8. Le ultime 2 c. bianche. Impronta: s-i- O.MO e:na NeQu (3) 1593 (R) Marca (Davide e Golia. Cosi volendo Iddio Segue ogni bene) sul front. Cors.; rom. Iniziali e fregi xil. Ristampa della I. ed. sempre di Giolito. Coll.: 2264 - E.IV 38. Riportata su CD 53. Lodovico Dolce, "poligrafo", (cioè autore di opere su argomenti vari, talvolta assai disparati tra loro, spesso trattati con scarsa profondità di pensiero), nacque a Venezia nel 1508, morì ivi nel 1568. Appartenne ad una delle più antiche famiglie nobili veneziane. Lavorò a lungo per Giolito, traducendo e commentando molti autori classici e contemporanei. Cinque commedie rappresentano la parte migliore della sua vastissima produzione. Bembista nella lirica scrisse rime, tragedie, poemetti mitologici e biblici, tradusse e imitò Virgilio, Ovidio, Catullo, Orazio, Cicerone, ecc. Numerosi ma senza valore anche i Trattati: Delle pietre presiose, Dell'Institutione delle donne. Notevoli le sue Osservazioni sulla volgar lingua. La Lettera dedicatoria dell'autore a "M. Antonio Molino" é datata: Venezia 25-mag.-1565. Il Molino attore e commediografo incoraggiò il Dolce e lo aiutò ad orgnaizzare la prima rappresentazione della tragedia davanti a 300 spettatori in casa di Sebastiano Erizzo. In seguito fu data con maggior pompa nel palazzo del duca di Ferrara. Nel prologo della Marianna si dichiara di voler privilegiare la concreta prassi poetica nei confronti dell "ordini" e delle "leggi" promulgata da Aristotele. Essa costituisce il risultato più maturo e originale della rinnovata vitalità che il genere teatrale raggiunse nel XVI secolo.
Il Marito. Comedia di m. Lodouico Dolce, di nuouo corretta et ristampata.
In Vinegia: appresso Gabriel Giolito de Ferrari, 1547 28 c. ; 8o. Segn.: A-C8 D4. Impronta: r-ra o,e: daa, C'S' (3) 1547 (R) Marca: Fenice sopra un'urna che sprigiona fiamme. Motto: semper eadem. Col motto: De la mia morte eterna vita io vivo. Iniziali: GGF. Marca (Z537) sul front. Cors.; rom. Iniziali e fregi xil. Ristampa della I. ed. del 1545 sempre del Giolito. Annotazione manoscritta a china al verso della sguardia libera: "questa commedia é tratta interamente dall'Anfitrione di Plauto, come avvertì anche Apostolo Zeno..." Coll.: 2263 - E.IV 37. Riportata su CD 54. Lodovico Dolce, "poligrafo", (cioè autore di opere su argomenti vari, talvolta assai disparati tra loro, spesso trattati con scarsa profondità di pensiero), nacque a Venezia nel 1508, morì ivi nel 1568. Appartenne ad una delle più antiche famiglie nobili veneziane. Lavorò a lungo per Giolito, traducendo e commentando molti autori classici e contemporanei. Cinque commedie rappresentano la parte migliore della sua vastissima produzione. Bembista nella lirica scrisse rime, tragedie, poemetti mitologici e biblici, tradusse e imitò Virgilio, Ovidio, Catullo, Orazio, Cicerone, ecc. Numerosi ma senza valore anche i Trattati: Delle pietre presiose, Dell'Institutione delle donne. Notevoli le sue Osservazioni sulla volgar lingua. "Il marito" é una libera parafrasi dell'Amphitruo di Plauto. La lettera dedicatoria dell'autore "Al molto Gentile e Valoroso Signor Il Cavaliere Rota" é datata: Venezia 16-giu.-1545. Il Rota era il figlio di uno dei più importanti mercanti veneziani dell'epoca.
Il ruffiano comedia di m. Lodouico Dolce. Tratta dal Rudente di Plauto. Di nuouo ricorretta e ristampata.
In Venetia: per gli heredi di Bortolamio Rubin, 1587. 48 c. ; 12o. Segn. A-D12 Impronta: uoo. lio- e.p- ceno (3) 1587 (R) Marca (simile a V290) sul front. Fregi e iniz. xilogr. Cors. Coll.: 2260 - E.IV 34. Riportata su CD 55. Lodovico Dolce, "poligrafo", (cioè autore di opere su argomenti vari, talvolta assai disparati tra loro, spesso trattati con scarsa profondità di pensiero), nacque a Venezia nel 1508, morì ivi nel 1568. Appartenne ad una delle più antiche famiglie nobili veneziane. Lavorò a lungo per Giolito, traducendo e commentando molti autori classici e contemporanei. Cinque commedie rappresentano la parte migliore della sua vastissima produzione. Bembista nella lirica scrisse rime, tragedie, poemetti mitologici e biblici, tradusse e imitò Virgilio, Ovidio, Catullo, Orazio, Cicerone, ecc. Numerosi ma senza valore anche i Trattati: Delle pietre presiose, Dell'Institutione delle donne. Notevoli le sue Osservazioni sulla volgar lingua. "Il ruffiano" era già stato stampato dai Giolito nel 1560 insieme a: Il ragazzo, Il capitano, Il marito, La Fabritia. L'opera é la parafrasi della Piovana del Ruzzante.
Teatro italiano antico
Milano : Societa tipografica de' Classici Italiani, contrada di s. Margherita, n. 1118, 1808-1812. 10 v. : ritr. ; 8o Classici italiani; 240-249 Cfr. CLIO t.6, p. 4516.
Alamanni, Luigi; Anguillara, Giovanni Andrea : dell'; Aretino, Pietro; Ariosto, Ludovico <1474-1533>; Baldovini, Francesco; Berni, Francesco <1497?-1535?>; Bibbiena <il>; Buonarroti, Michelangelo<1568-1646>; Campani, Niccolo <1478-1523>; Chiabrera, Gabriello <1552-1638>; Decio, Antonio <1560ca.-1617ca.>; Dolce, Lodovico; Giraldi, Giambattista; Lori, Andrea <1556fl.>; Mariani, Francesco <sec. 17.>; Martelli, Lodovico; Rinuccini, Ottavio; Rucellai, Giovanni <1475-1525>; Societa tipografica de' classici italiani; Speroni, Sperone <1500-1588>; Tasso, Torquato; Trissino, Gian Giorgio <1478-1550>
Thyeste tragedia di M. Lodouico Dolce, tratta da Seneca
In Venetia: appresso Gabriel Gioli [|! di Ferrarij, 1543 (In Venetia: appresso Gabriel Gioli di Ferrarij da Trino di Monferra l'anno 1543, del mese di settembre) 32 c. ; 8o. Segn.: A-D8. Impronta: noLe reo: i,ni EtIq (3) 1543 (R) Marca: Fenice sulle fiamme che si sprigionano da una sfera alata con le iniziali IGF. Sul cartiglio: Semper eadem. Motto: De la mia morte eterna vita io vivo. Marca tipografica Z542 al frontespizio e al verso dell'ultima carta. Colophon alla c. 32. Cors; rom. Al frontespizio annotazione manoscritta di possesso: Ottavio Airoldi. I ed.
Giolito de Ferrari, Gabriele; Seneca, Lucius Annaeus Lodovico Dolce, "poligrafo", (cioè autore di opere su argomenti vari, talvolta assai disparati tra loro, spesso trattati con scarsa profondità di pensiero), nacque a Venezia nel 1508, morì ivi nel 1568. Appartenne ad una delle più antiche famiglie nobili veneziane. Lavorò a lungo per Giolito, traducendo e commentando molti autori classici e contemporanei. Cinque commedie rappresentano la parte migliore della sua vastissima produzione. Bembista nella lirica scrisse rime, tragedie, poemetti mitologici e biblici, tradusse e imitò Virgilio, Ovidio, Catullo, Orazio, Cicerone, ecc. Numerosi ma senza valore anche i Trattati: Delle pietre presiose, Dell'Institutione delle donne. Notevoli le sue Osservazioni sulla volgar lingua. La lettera dedicatoria dell'A. "Al magnifico M. Giacomo Barbo" è datata: Padova 1 - ago. 1543.
Le tragedie di M. Lodouico Dolce. Cioe, Giocasta, Didone, Thieste, Medea, Ifigenia, Hecuba. Di nuovo ricorrette et ristampate
In Venetia: appresso Domenico Farri, 1566 53, [3], 44, 42, [2], 56, 32 c. ; 8o. Segn.: A-G4 le ultime 3 carte sono bianche A-E4 F4 A-E4 F2 A-G4 A-D4. Hecuba: 47 c.; segn.: A-F8, bianca l'ultima c. Impronta: cisi rei. a?te ElDi (3) 1566 (R);e,zo i:te a,a. CoE, (3) 1566 (R);e.a- see. noi. CaEc (3) 1566 (R);e.ie o;ra uedo CoEt (3) 1566 (R);o.do too? e;mi IlEg (3) 1566 (R);teo? 0:a: a.oi AlIl (3) 1566 (R) Marca: Donna alata di profilo (Speranza) poggiata sul mondo, anch'esso alato, con le mani giunte e la testa rivolta al sole, i cui raggi piovono dal cielo. Marca V344 sul front. Ogni tragedia ha proprio frontesp. e paginazione. 6 tragedie di 5 atti: Giocasta, Didone, Thieste, Medea, Ifigenia, Hecuba. Manca Hecuba. Coll.: 2262 - E.IV 36. Riportata su CD 57 /1/2 Lodovico Dolce, "poligrafo", (cioè autore di opere su argomenti vari, talvolta assai disparati tra loro, spesso trattati con scarsa profondità di pensiero), nacque a Venezia nel 1508, morì ivi nel 1568. Appartenne ad una delle più antiche famiglie nobili veneziane. Lavorò a lungo per Giolito, traducendo e commentando molti autori classici e contemporanei. Cinque commedie rappresentano la parte migliore della sua vastissima produzione. Bembista nella lirica scrisse rime, tragedie, poemetti mitologici e biblici, tradusse e imitò Virgilio, Ovidio, Catullo, Orazio, Cicerone, ecc. Numerosi ma senza valore anche i Trattati: Delle pietre presiose, Dell'Institutione delle donne. Notevoli le sue Osservazioni sulla volgar lingua. La lettera dedicatoria dell'A. "Al ... S. Marc'Antonio da Mulla, Grauissimo (sic) Senatore della Repubblica Venitiana" é datata : Venezia 9 - gen. - 1559. |
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