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Accademia dei Filodrammatici |
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Chiari, Pietro: 18 schede1. Commedie in versi dell'abate Pietro Chiari bresciano ... Tomo primo [-decimo]In Venezia: appresso Giuseppe Bettinelli, 1756-1774 10 v. ; 8o. (Stemma calcogr. sui front.) Comprende: 2. Commedie in versi dell'abate Pietro Chiari bresciano poeta di S. A. Serenissima il Sig. Duca di Modana. Tomo primo. Tomo 1. <-10.>In Venezia: presso Guglielmo Zerletti in Marceria all'insegna della scienza, 1774 10 v., 1 c. di tav. : ritr. ; 8o Calcografia con ritratto dell'autore all'antiporta del primo tomo. Marca tipografica al frontespizio. La c. T 12, p. 311 del tomo sesto contiene l'elenco delle opere di Pietro Chiari Comprende: Pietro Chiari, nato e morto a Brescia (1712 – 1785), gesuita, drammaturgo, scrittore e librettista italiano appartenne all'ordine dei gesuiti fino al 1747. Abbandonata la congregazione, tra il 1747 e il 1762 fu a Venezia con il titolo di poeta di corte del duca Francesco III d'Este, però senza tenere alcuna carica pubblica. In questo periodo scrisse circa una sessantina di commedie, che lo portarono spesso a scontrarsi, almeno fino al 1761, con Carlo Goldoni. Dal 1761 al 1762 fu direttore della Gazzetta Veneta. Dal 1762 trascorse gli ultimi anni di vita nella sua città natale. Fu anche autore di numerosi libretti d'opera. Parte dei suoi lavori furono pubblicati nelle raccolte Commedie (Venezia 1756, Bologna 1759-62), Nuova raccolta di commedie (Venezia 1762) e Tragedie (Bologna 1792). Tra i suoi lavori principali spiccano le Lettere ad una "dama di qualità", un'opera realizzata, in modo unitario, attraverso una lunga serie di lettere, scritte con improntitudine, sagacia e satira, volte a raccontare pregi e difetti, vizi e virtù dell'uomo antico e di quello moderno. 3. Commedie rappresentate ne' teatri Grimani di Venezia, cominciando dall'anno 1749. D'Egerindo Criptonide, pastor arcade della Colonia parmenseIn Venezia: presso Angiolo Pasinelli, in Merceria alla scienza, 1752-1758 4 v. ; 12 Il nome reale dell'autore e Pietro Chiari, cfr.: Melzi, Dizionario di opere anonime e pseudonime, vol. 1., p. 343 Comprende: Pietro Chiari, nato e morto a Brescia (1712 – 1785), gesuita, drammaturgo, scrittore e librettista italiano appartenne all'ordine dei gesuiti fino al 1747. Abbandonata la congregazione, tra il 1747 e il 1762 fu a Venezia con il titolo di poeta di corte del duca Francesco III d'Este, però senza tenere alcuna carica pubblica. In questo periodo scrisse circa una sessantina di commedie, che lo portarono spesso a scontrarsi, almeno fino al 1761, con Carlo Goldoni. Dal 1761 al 1762 fu direttore della Gazzetta Veneta. Dal 1762 trascorse gli ultimi anni di vita nella sua città natale. Fu anche autore di numerosi libretti d'opera. Parte dei suoi lavori furono pubblicati nelle raccolte Commedie (Venezia 1756, Bologna 1759-62), Nuova raccolta di commedie (Venezia 1762) e Tragedie (Bologna 1792). Tra i suoi lavori principali spiccano le Lettere ad una "dama di qualità", un'opera realizzata, in modo unitario, attraverso una lunga serie di lettere, scritte con improntitudine, sagacia e satira, volte a raccontare pregi e difetti, vizi e virtù dell'uomo antico e di quello moderno. 4. Fanni a Londra dramma inedito dell'abate Pietro ChiariIn Venezia, 1797 76 p. ; 8o. Segn.: a-d8 e4 f2 Impronta: e.a. e?o- n-i. quma (3) 1797 (R) Coll.: 11621-B.II 34 / 11126 - B.VI 7 5. L' inganno amoroso, commedia269-344 p. ; 8o Esemplare mutilo appartenente ad una raccolta di opere dell'abate Pietro Chiari. Edizione databile alla seconda meta del '700 Coll.: 10875 - C.II 15 6. L' amore di liberta commedia143-212 p. ; 8o. Esemplare mutilo appartenente ad una raccolta di opere dell'abate Pietro Chiari. Edizione databile alla seconda meta del '700. Pagine erroneam. numerate Coll.: 10874 - C.II 15 Pietro Chiari, nato e morto a Brescia (1712 – 1785), gesuita, drammaturgo, scrittore e librettista italiano appartenne all'ordine dei gesuiti fino al 1747. Abbandonata la congregazione, tra il 1747 e il 1762 fu a Venezia con il titolo di poeta di corte del duca Francesco III d'Este, però senza tenere alcuna carica pubblica. In questo periodo scrisse circa una sessantina di commedie, che lo portarono spesso a scontrarsi, almeno fino al 1761, con Carlo Goldoni. Dal 1761 al 1762 fu direttore della Gazzetta Veneta. Dal 1762 trascorse gli ultimi anni di vita nella sua città natale. Fu anche autore di numerosi libretti d'opera. Parte dei suoi lavori furono pubblicati nelle raccolte Commedie (Venezia 1756, Bologna 1759-62), Nuova raccolta di commedie (Venezia 1762) e Tragedie (Bologna 1792). Tra i suoi lavori principali spiccano le Lettere ad una "dama di qualità", un'opera realizzata, in modo unitario, attraverso una lunga serie di lettere, scritte con improntitudine, sagacia e satira, volte a raccontare pregi e difetti, vizi e virtù dell'uomo antico e di quello moderno. 7. L' Arlecchina. Commedia del sig. abate Pietro Chiari brescianoIn Bologna: nella stamperia di S. Tommaso d'Aquino, 1776 64 p. ; 8°. Segn.: A-D8 Impronta: a.a. a;o. o.r. VoCo (3) 1776 (R)
Stamperia di S. Tommaso d'Aquino <Bologna> Pietro Chiari, nato e morto a Brescia (1712 – 1785), gesuita, drammaturgo, scrittore e librettista italiano appartenne all'ordine dei gesuiti fino al 1747. Abbandonata la congregazione, tra il 1747 e il 1762 fu a Venezia con il titolo di poeta di corte del duca Francesco III d'Este, però senza tenere alcuna carica pubblica. In questo periodo scrisse circa una sessantina di commedie, che lo portarono spesso a scontrarsi, almeno fino al 1761, con Carlo Goldoni. Dal 1761 al 1762 fu direttore della Gazzetta Veneta. Dal 1762 trascorse gli ultimi anni di vita nella sua città natale. Fu anche autore di numerosi libretti d'opera. Parte dei suoi lavori furono pubblicati nelle raccolte Commedie (Venezia 1756, Bologna 1759-62), Nuova raccolta di commedie (Venezia 1762) e Tragedie (Bologna 1792). Tra i suoi lavori principali spiccano le Lettere ad una "dama di qualità", un'opera realizzata, in modo unitario, attraverso una lunga serie di lettere, scritte con improntitudine, sagacia e satira, volte a raccontare pregi e difetti, vizi e virtù dell'uomo antico e di quello moderno. 8. La bella pellegrina commedia del Sig. Abate Pietro Chiari brescianoIn Bologna: nella stamperia di S. Tommaso d'Aquino, 1762 52 p. ; 8o. Segn.: A-B8, C10
Stamperia di S. Tommaso d'Aquino <Bologna> Pietro Chiari, nato e morto a Brescia (1712 – 1785), gesuita, drammaturgo, scrittore e librettista italiano appartenne all'ordine dei gesuiti fino al 1747. Abbandonata la congregazione, tra il 1747 e il 1762 fu a Venezia con il titolo di poeta di corte del duca Francesco III d'Este, però senza tenere alcuna carica pubblica. In questo periodo scrisse circa una sessantina di commedie, che lo portarono spesso a scontrarsi, almeno fino al 1761, con Carlo Goldoni. Dal 1761 al 1762 fu direttore della Gazzetta Veneta. Dal 1762 trascorse gli ultimi anni di vita nella sua città natale. Fu anche autore di numerosi libretti d'opera. Parte dei suoi lavori furono pubblicati nelle raccolte Commedie (Venezia 1756, Bologna 1759-62), Nuova raccolta di commedie (Venezia 1762) e Tragedie (Bologna 1792). Tra i suoi lavori principali spiccano le Lettere ad una "dama di qualità", un'opera realizzata, in modo unitario, attraverso una lunga serie di lettere, scritte con improntitudine, sagacia e satira, volte a raccontare pregi e difetti, vizi e virtù dell'uomo antico e di quello moderno. 9. La donna di parola. Commedia del sig. abate Pietro Chiari brescianoIn Bologna: nella stamperia di S. Tommaso d'Aquino, 1774 55, [1] p. ; 8°. Segn.: A-C8, D4 Impronta: e,a? a.a. a.a; ChGi (3) 1774 (R)
Stamperia di S. Tommaso d'Aquino <Bologna> Pietro Chiari, nato e morto a Brescia (1712 – 1785), gesuita, drammaturgo, scrittore e librettista italiano appartenne all'ordine dei gesuiti fino al 1747. Abbandonata la congregazione, tra il 1747 e il 1762 fu a Venezia con il titolo di poeta di corte del duca Francesco III d'Este, però senza tenere alcuna carica pubblica. In questo periodo scrisse circa una sessantina di commedie, che lo portarono spesso a scontrarsi, almeno fino al 1761, con Carlo Goldoni. Dal 1761 al 1762 fu direttore della Gazzetta Veneta. Dal 1762 trascorse gli ultimi anni di vita nella sua città natale. Fu anche autore di numerosi libretti d'opera. Parte dei suoi lavori furono pubblicati nelle raccolte Commedie (Venezia 1756, Bologna 1759-62), Nuova raccolta di commedie (Venezia 1762) e Tragedie (Bologna 1792). Tra i suoi lavori principali spiccano le Lettere ad una "dama di qualità", un'opera realizzata, in modo unitario, attraverso una lunga serie di lettere, scritte con improntitudine, sagacia e satira, volte a raccontare pregi e difetti, vizi e virtù dell'uomo antico e di quello moderno. 10. La partenza. Commedia del sig. abate Pietro Chiari brescianoIn Bologna: nella stamperia di S. Tommaso d'Aquino, 1775 77, [1] p. ; 8°. Segn.: A-E 8 (-E8) Impronta: ueto iode o.o, ecAm (3) 1775 (R)
Stamperia di S. Tommaso d'Aquino <Bologna> Pietro Chiari, nato e morto a Brescia (1712 – 1785), gesuita, drammaturgo, scrittore e librettista italiano appartenne all'ordine dei gesuiti fino al 1747. Abbandonata la congregazione, tra il 1747 e il 1762 fu a Venezia con il titolo di poeta di corte del duca Francesco III d'Este, però senza tenere alcuna carica pubblica. In questo periodo scrisse circa una sessantina di commedie, che lo portarono spesso a scontrarsi, almeno fino al 1761, con Carlo Goldoni. Dal 1761 al 1762 fu direttore della Gazzetta Veneta. Dal 1762 trascorse gli ultimi anni di vita nella sua città natale. Fu anche autore di numerosi libretti d'opera. Parte dei suoi lavori furono pubblicati nelle raccolte Commedie (Venezia 1756, Bologna 1759-62), Nuova raccolta di commedie (Venezia 1762) e Tragedie (Bologna 1792). Tra i suoi lavori principali spiccano le Lettere ad una "dama di qualità", un'opera realizzata, in modo unitario, attraverso una lunga serie di lettere, scritte con improntitudine, sagacia e satira, volte a raccontare pregi e difetti, vizi e virtù dell'uomo antico e di quello moderno. |
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