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Accademia dei Filodrammatici |
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Longhi, Giuseppe <1.>: 52 schede31. La finta spiritata, comedia di Francesco Lachi dal Borgo della Collina in CasentinoIn Bologna: per Gioseffo Longhi, 1670 107, [1] p. ; 12o. Segn.: A-D12E6. Impronta: o.a. i.re o.o- vnfu (3) 1670 (A) I. ed.
Longhi, Giuseppe <1.> 32. Il maritarsi per vendetta opera del sig. dottor Giacinto Andrea CicogniniIn Bologna: per Gioseffo Longhi 82, [2] p. ; 12°. Segn.: A-C12D6. L'ultima c. bianca Impronta: *.ij r-Re l'o, Pere (3) 1655 (Q) Pubblicato fra il 1655 e il 1691 anni di attivita del tipografo.
Longhi, Giuseppe <1.> Giacinto Andrea Cicognini (Firenze, 1606 – Venezia ?, 1650) figlio del poeta e drammaturgo Jacopo Cicognini, acquisì una notevole fama sia come drammaturgo che come librettista, producendo diversi lavori drammatici, tragedie, commedie, commedie sacre e libretti d'opera, quasi tutti scritti per i teatri d'opera veneziani. I suoi drammi furono musicati dai più celebri compositori dell'epoca, fra i quali si ricordano Francesco Cavalli, Antonio Cesti e Francesco Lucio. Cicognini fu una delle figure più importanti del dramma per musica del XVII secolo, nel quale egli fuse elementi sia di stampo tragico che comico e ricevendo talvolta alcune influenze dalla letteratura spagnola dell'epoca. I suoi lavori più celebri furono L'Orontea e Il Giasone (musicati rispettivamente da Cavalli e da Lucio), i due melodrammi più popolari in Europa durante il Seicento. Degli autori di comedie che leggevo e rileggevo spesso, il mio preferito era Cicognini", scrisse Goldoni nei "Mémoires", a conferma della larga fortuna che ancora nel Settecento ebbe l'ingente produzione dello scrittore fiorentino. Cfr., sull'arte del Cicognini: Sanesi, cit.; Belloni, Il Seicento, pp. 268-268, 290-291 e passim; Renda-Operti, 296-297. Cfr. Flavia Cancedda e Silvia Castelli, Per una bibliografia di Giacinto Andrea Cicognini. Successo teatrale e fortuna editoriale di un drammaturgo del Seicento, Firenze, 2002. 33. Non e padre essendo re. Opera del sig. d. Ettore CalcoloneIn Bologna: per Gioseffo Longhi, 1670 132 p. ; 12o. Segn.: A-E12F6. Impronta: iole ren' o.p- neCh (3) 1670 (A) E. Calcolone e pseud. di Carlo Celano.
Longhi, Giuseppe <1.> Carlo Celano (Napoli 1625-1693), intraprese all'età di 35 anni la vita religiosa. Iscritto alla Congregazione delle missioni apostoliche di Napoli, ricoprì diverse cariche di responsabilità: l’arcivescovo Ascanio Filomarino lo nominò Canonico del Duomo e fu anche subcollettore apostolico. Tale scelta di vita, tuttavia, non intralciò la carriera letteraria di Celano che, sotto lo pseudonimo di Ettore Calcolona, compose numerose commedie dal tono moralistico, pubblicate e rappresentate, con successo di pubblico, a partire dal 1663. Nella sua ampia produzione teatrale si riscontra il pesante debito verso lo stile, i temi e i modelli iberici contemporanei; talvolta le sue opere consistono in semplici traduzioni, ma più spesso Celano-Calcolona attinse dal vasto repertorio spagnolo storie, situazioni e figure tipiche, per rielaborarle sullo sfondo di una diversa ambientazione. Fu autore, inoltre, di un’opera di satira: Degli avanzi delle Poste; il canonico riprese la finzione letteraria dal Corriere svaligiato del Pallavicino e dai Ragguagli del Boccalini: immaginando di pubblicare lettere mai recapitate ai destinatari e accumulate, quali avanzi, nei depositi degli uffici postali, espresse indirettamente l’aspra critica di mode o di comportamenti sociali del suo tempo. Le Notizie del bello, dell’antico e del curioso della città di Napoli, é l’opera della maturità, cui è legata la fama letteraria di Carlo Celano. 34. Pazzia de due vecchi amanti comedia noua del sig. N.N. Detto l'Accademico MoschinoIn Bologna: per Gioseffo Longhi, 1683 66, [6] p. ; 12°. Segn.: A-C12. Ultime 3 c. bianche. . Impronta: n.c. lili he,e rili (7) 1683 (R) Fregio xilogr. sul front. Attribuita a Bartolomeo Lupardi, cfr. la pref. firmata col nome accademico nell'ed. Roma, Stamperia rev. Cam. Apost., 1676 in: S. Franchi, Drammaturgia romana...Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1988, p. 489. L. Allacci, Drammaturgia...accresciuta e continuata fino all'anno 1755. Venezia, G. Pasquali, 1755, col. 612.
Longhi, Giuseppe <1.> 35. Le perdite vincitrici, rappresentate nel Figlio Prodigo da me D. Gio. Battista Reggiani da Forli all'illusrissima [sic|] ... Vittoria Carpegni AlbergatiIn Bologna: per Gioseffo Longhi, 1672 [24], 45, [3] p. ; 12o. Segn.: a12, A-B12 Impronta: tii- o-e- e.ro disa (3) 1672 (A) Fregi xil.
Longhi, Giuseppe <1.> 36. La potenza della lealta, riuerenza, e fedelta opera tradotta dallo spagnolo dal dottor Honofrio de CastroIn Bologna: per Gioseffo Longhi, 1685 93, [3] p. ; 12o. Segn.: A-D12. Impronta: n.a- h'a. o.re acnu (3) 1685 (A) Trad. di Amigo amante y leal di Pedro Calderon de la Barca; cfr. Michel & Michel. Rep. 17. s., conserves dans France, v. 2 p. 16.
Longhi, Giuseppe <1.>; Onofrio : da Castro<sec. 17.> 37. Il principe fra gl'infortunii fortunato opera scenica di Nicolo Biancolelli. Al molt'illustre signore. Giacomo Maria MarchesiniIn Bologna per Giacomo Monti: ad instanza di Gioseffo Longhi, 1668 168 p. ; 12o. Segn.: A-G/1/2. Impronta: e-re res- alr- Noso (3) 1668 (A)
Longhi, Giuseppe <1.>; Monti, Giacomo 38. Principe giardiniero, opera scenica del dottor Giacinto Andrea Cicognini fiorentinoIn Bologna: per Gioseffo Longhi, 1684 92, [4] p. ; 12o. Segn.: A-D12. Ultima c. bianca. Impronta: o.re a.o. a.n- l'me (7) 1684 (R) Fregio sul front.
Longhi, Giuseppe <1.> Giacinto Andrea Cicognini (Firenze, 1606 – Venezia ?, 1650) figlio del poeta e drammaturgo Jacopo Cicognini, acquisì una notevole fama sia come drammaturgo che come librettista, producendo diversi lavori drammatici, tragedie, commedie, commedie sacre e libretti d'opera, quasi tutti scritti per i teatri d'opera veneziani. I suoi drammi furono musicati dai più celebri compositori dell'epoca, fra i quali si ricordano Francesco Cavalli, Antonio Cesti e Francesco Lucio. Cicognini fu una delle figure più importanti del dramma per musica del XVII secolo, nel quale egli fuse elementi sia di stampo tragico che comico e ricevendo talvolta alcune influenze dalla letteratura spagnola dell'epoca. I suoi lavori più celebri furono L'Orontea e Il Giasone (musicati rispettivamente da Cavalli e da Lucio), i due melodrammi più popolari in Europa durante il Seicento. Degli autori di comedie che leggevo e rileggevo spesso, il mio preferito era Cicognini", scrisse Goldoni nei "Mémoires", a conferma della larga fortuna che ancora nel Settecento ebbe l'ingente produzione dello scrittore fiorentino. Cfr., sull'arte del Cicognini: Sanesi, cit.; Belloni, Il Seicento, pp. 268-268, 290-291 e passim; Renda-Operti, 296-297. Cfr. Flavia Cancedda e Silvia Castelli, Per una bibliografia di Giacinto Andrea Cicognini. Successo teatrale e fortuna editoriale di un drammaturgo del Seicento, Firenze, 2002. 39. Il principe innamorato di se stesso. Sogetto spagnolo disteso, & ampliato da Pietropaolo Todini ..In Bologna: per Gioseffo Longhi, 1686 140, [4] p. ; 12o. Segn.: A-F12. Bianche le ultime 4 p. Impronta: .o- n-a, a?hi IoNo (3) 1686 (A)
Longhi, Giuseppe <1.> 40. Santa Dimpina principessa d'Irlanda tragedia sacra del Signor Giuseppe BerneriIn Bologna: per Gioseffo Longhi, 1687 116 p. ; 12o. Segn.: A-E12. Bianche le ultime due carte Impronta: e.ur noo- lam- Naua (3) 1687 (A)
Longhi, Giuseppe <1.> Giuseppe Berneri (Roma, 1637–Roma, 1701)fu poeta e commediografo. Non si sa molto della sua vita. Nato e vissuto a Roma, fu membro di diverse accademie letterarie del suo tempo, e soprattutto segretario dell’Accademia degli Infecondi, intesa a promuovere un teatro edificante religioso. Fu autore di drammi sacri e di commedie, noto soprattutto come autore del "Meo Patacca ovvero Roma in feste nei trionfi di Vienna", un poema eroicomico in ottave, scritto in dialetto romanesco. Morì probabilmente a Roma nei primi anni del XVIII secolo (era ancora in vita nel 1701). |
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